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Immigrazione, la zona Porta Venezia presa d'assalto dai bivacchi. Silvia Sardone (Lega): "Beppe Sala dov'è?"

Federica Zaniboni
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A pochi metri dai locali della movida e a due passi dall'ingresso del parco, diversi gruppi – o per dirla tutta, assembramenti – di immigrati bivaccano a ogni ora del giorno e della notte. Complice la bella stagione, la collinetta di viale Vittorio Veneto è tornata a  ripopolarsi e, dalla mattina alla sera, residenti e passanti si imbattono in gente che dorme, che beve alcolici all'aperto e che abita a tutti gli effetti su marciapiedi, scalinate a aiuole. 

Il quartiere di Porta Venezia fa pensare allo shopping, agli aperitivi, ai ristoranti e ai meravigliosi giardini Indro Montanelli. Ma la realtà è che, tra chi pranza con gli amici in piazza Oberdan e chi accompagna i bambini a giocare al parco, sbucano dappertutto sacchi a pelo, spazzatura abbandonata e volti ubriachi fin dalle prime ore del mattino. 

Arrivando da corso Buenos Aires, è impossibile non notare i bivacchi già intorno ai Bastioni, che poi si fanno più fitti proprio sulla collinetta, dove molti extracomunitari trascorrono anche la notte. Spesso fanno gruppo, si accampano in quattro o cinque e stendono i propri sacchi a pelo sull'erba. Si lavano nelle fontane, lasciano in giro rifiuti e vestiti, e si servono dell'area, naturalmente, anche come toilette personale. 

«Uno dei problemi principali di chi dorme lì o ai giardini è la questione dei bisogni corporali» spiega Enrico Pluda, presidente dell'associazione Agiamo (Amici dei Giardini Montanelli). «Vengono fatti un po' dappertutto, sotto i cespugli o negli anfratti: l'igiene ne risente molto, soprattutto per cani e bambini se non vengono tenuti sotto stretto controllo». Un problema, quest'ultimo, che si risolverebbe facilmente se solo gli “abitanti” della collinetta si servissero dei bagni pubblici presenti nei giardini. «Questa zona è da sempre mal frequentata e con l'arrivo dell'estate la situazione peggiora. Nei mesi scorsi avevano occupato il dehor di un bar che c'è lì vicino e poi si sono spostati» continua Pluda. «Nel parco è uguale. Giusto negli ultimi giorni c'è qualcuno che dorme nei pressi della statua dedicata a Montanelli: lascia la  bicicletta buttata a terra, poco distante e passa il tempo nel sacco a pelo steso sull'erba».

Lo stesso accade  sulla collinetta di viale Vittorio Veneto, nei pressi dei Bastioni – a pochi metri di distanza – e perfino in piazza Oberdan, dove pure c'è molto passaggio di pedoni.  Un quadro non certo gradevole alla vista, né per i clienti dei locali vicini – che si trovano a dover consumare l'aperitivo davanti a questi raduni – né per chi passa di lì per andare a fare attività fisica al parco o per portare fuori il cane. Ma oltre a non essere uno spettacolo gradevole, la presenza costante di questi accampamenti influisce sul senso di sicurezza di chi frequenta la zona, soprattutto se si tratta di persone sole o di adulti con bambini. La situazione è la stessa da anni, ma se con l'inverno sembrava leggermente migliorata, adesso siamo di nuovo punto e a capo. 

«Quando si avvicina l'estate è sempre la stessa storia – commenta Silvia Sardone, europarlamentare e consigliere comunale della Lega – e i Bastioni vengono occupati da decine e decine di immigrati, la stragrande maggioranza clandestini attirati dalle politiche d'accoglienza indiscriminata targate Pd. Ricordo che è qui che Brumotti è stato aggredito di recente da alcuni spacciatori africani» continua Sardone. «In tutto ciò, come sempre, denotiamo l'assenza della giunta Sala che non alza un dito per evitare situazioni del genere in pieno centro: che bella cartolina per i turisti che stanno tornando a visitare Milano... Il degrado causato dall'immigrazione senza freni nella nostra città è sotto gli occhi di tutti: solo il sindaco e la sua maggioranza non se ne accorgono».

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