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Beppe Sala, altre cinque assunzioni per gestire il bando dei fondi europei. FdI: "Assurdo"

Matteo Legnani
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Spendere mezzo milione di euro per gestire un milione e mezzo di euro non pare essere un grande affare. Nemmeno se quel milione mezzo lo "regalano", se poi il mezzo milione lo si deve mettere di tasca propria. Eppure, potrebbe essere questa la prospettiva verso la quale il Comune starebbe procedendo per la gestione di un finanziamento europeo dell'ammontare di 1.640.000 euro.

La somma è collegata al progetto "Food trails", il più grande bando europeo mai vinto dal Comune di Milano come capofila e fa parte del filone di iniziative legate ai consumi responsabili e sostenibili nel campo dell'alimentazione. E come tante di quelle iniziative, le sue finalità sono annegate in un linguaggio burocratico che lascia davvero poco spazio alla comprensione da parte di chi non sia, appunto, un burocrate: «L'obiettivo - si legge in un passaggio del bando - è quello di individuare eventuali ostacoli amministrativi alla replicabilità e trasferibilità delle politiche alimentari integrate per creare sistemi alimentari urbani più sani e sostenibili, permettendo successivamente di estendere queste conoscenze ad una rete più ampia di città».

Quel che si intuisce è che Milano fungerebbe da laboratorio dello studio, i cui risultati verrebbero poi estesi ad altre città italiane ed europee. Un laboratorio che avrebbe nelle scuole e nella refezione scolastica uno dei suoi tavoli di prova, visto che di quel milione e 640mila euro, 450mila euro verranno dedicati a Milano Ristorazione per l'attuazione di un'azione pilota nelle mense delle scuole della città. Ovviamente, progetto e soldi andranno gestiti. Con un orizzonte temporale che il bando europeo stesso indicava per ottobre 2024, ossia più di tre anni. Il Comune, quindi, si è messo alla ricerca di figure professionali che possano farsene carico. Cinque in tutto, e tutte da ricercarsi tra professionisti esterni (cioè consulenti), secondo quanto definito da una determina dirigenziale del febbraio 2021 con cui è stato aperto il bando, prorogato fino al 19 marzo perché, all'approssimarsi del termine di presentazione delle domande, il numero di candidature ricevute risultava essere insufficiente per l'efficace espletamento della selezione di «un Project Manager, un Project Officer, un Project Administrator, un Circularity Crosscutting Manager, un Communication Officer». In data 16 aprile, il primo di questi professionisti è stato infine trovato, per il ruolo di Project Administrator, nella persona del dottor Gianmatteo Fornaro. Che, di qui al 2024 si occuperà della «gestione amministrativa delle attività del progetto, della redazione degli atti amministrativi contabili, in collaborazione con le Aree dell'Amministrazione competenti, della predisposizione della reportistica periodica finanziaria e della predisposizione degli atti finali relativi alle rendicontazioni» in cambio di un compenso di 118.900 euro «finanziati con mezzi correnti di bilancio», ovvero con fondi provenienti dalle casse comunali.

«Non è dato sapere quanto l'amministrazione comunale intenda compensare le altre quattro figure professionali, ma se la cifra fosse analoga a quella riconosciuta al dottor Fornaro, è chiaro che parleremmo di una spesa di oltre mezzo milione di euro di soldi pubblici per gestire un progetto che ne vale appena tre volte tanto» attacca il consigliere comunale di Fratelli d'Italia, Riccardo de Corato. «Per questo - aggiunge - farò un'interrogazione per sapere quanto il Comune intende spendere per gli altri quattro consulenti esterni. E mi chiedo se è mai possibile che non si sia riusciti a trovare internamente al Comune qualcuno al posto del dottor Fornaro che, di fatto,svolgerà le funzioni di un contabile. E anche perché, a quattro mesi dalle elezioni, l'amministrazione si metta distribuire fondi per incarichi di consulenza che impegneranno il Comune in modo importante per anni a venire».

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