Ultra-violenza

Marocchino massacra di botte anziano: "Scusi, che ore sono?". Poi il pestaggio: tutto per un cellulare

Calci e pugni contro un anziano. E solo per il cellulare. È accaduto a Milano, lungo il Naviglio Martesana. Qui un marocchino ha fermato un 73enne di ritorno dalla passeggiata sera dopo una cena in famiglia. "Che ore sono?", gli ha chiesto il malvivente prima di riempirlo di botte e sottrargli lo smartphone. Dolorante per i colpi subiti al volto e alle gambe, l'uomo si è alzato e si è recato al pronto soccorso del Niguarda in compagnia della moglie. Risultato? Una prognosi di 35 giorni per la frattura delle ossa nasali e altri traumi alla testa e al ginocchio. 

 

 

Una fuga quella del 31enne marocchino durata due giorni e culminata in Duomo con un controllo da parte della Polmetro. I poliziotti, grazie alla collaborazione della vittima, seguivano il marocchino da prima della sua cattura. Martedì pomeriggio, attorno alle 17.30, infatti gli agenti hanno notato quell’uomo che camminava nel mezzanino e hanno deciso di controllarlo. Ecco allora emerso il curriculum criminale da delinquente, specializzato in reati contro il patrimonio.

 

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Solo successivamente i poliziotti in Questura sono risaliti all'aggressione ai danni del 73enne. Il marocchino non è riuscito a giustificare il possesso di due cellulare, sollevando qualche dubbio. L’anziano, contattato, ha subito riconosciuto il suo telefono, individuando il presunto colpevole tra le foto che gli sono state mostrate da un album. Al momento il 31enne è stato sottoposto a fermo di polizia giudiziaria e portato a San Vittore. Il provvedimento è stato convalidato dal giudice.