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Nazionale, ecco come cambia dopo Prandelli

Ignazio Stagno
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Cambiare tutto. La parola d'ordine è questa. Dopo il dramma sportivo del Brasile, la nazionale si prepara ad affrontare un rimpasto totale che dovrà segnare il cambio di passo tra gli azzurri di Prandelli e la squadra del nuovo ct che verrà. Cesare Prandelli e l'Italia si dividono. Il primo quasi certamente si prenderà un periodo sabbatico, ma la Nazionale il prossimo 9 settembre a Oslo si gioca già la prima ufficiale verso Euro 2016. La rivoluzione partirà già da questa estate e chiunque sia il ct (Mancini, Allegri e Spalletti in pole position) di certo dovrà fare i conti con Gigi Buffon. I "senatori" dello spogliatoio hanno rivendicato il loro ruolo e di fatto hanno preso subito in mano la situazione quasi sostituendosi al ct.  Con Buffon titolare, i vari Sirigu, Perin, Scuffett e Bardi resterebbero relegati almeno ancora per un bienno al ruolo di comprimari. Il portiere della Juventus ha dichiarato più volte che "non dirà mai addio alla Nazionale di sua spontanea volontà", quindi la decisione di cambiare (se ci sarà) dovrà arrivare dal futuro ct. Se dovesse arrivare Allegri (suo estimatore) è probabile che Buffon resti tra i pali, ma se dovesse arrivare Mancini probabilmente Sirigu avrebbe la strada spianata.  Difesa - In difesa Paletta e Abate rischiano di non rientrare nel gruppo futuro mentre Barzagli (uno dei pochi a salvarsi in Brasile) a 31 anni dovrà dimostrare garanzie soprattutto a livello fisico. Rimarranno in pianta stabile Chiellini, Bonucci e Astori, molto probabilmente rientrerà Ranocchia portato da Prandelli in Brasile solo come riserva. Sulle fasce, Darmian e De Sciglio sono il futuro. Centrocampo - Il centrocampo, pronto per il dopo-Pirlo e destinato dunque ad una vera e propria rivoluzione, dopo la retromarcia del centrocampista che ha dichiarato "di essere a disposizione del nuovo ct", il ribaltone in mezzo al campo potrebbe essere rinviato. Anche qui il nome del nuovo tecnico è determinante. Con Allegri al Milan, Pirlo partì per Torino accasandosi con la Juventus. Se Allegri dovesse raggiungere la panchina azzurra, molto probabilmente il centrocampista potrebbe andare via dalla nazionale. Pirlo inoltre dovrebbe fare i conti anche con Marco Verratti che è ormai in rampa di lancio per la cabina di regia. Marchisio e De Rossi confermati, diversa storia per Aquilani e Thiago Motta. Romulo e Jorginho si giocheranno le loro possibilità, così come Poli e Florenzi. Discorso a parte per Candreva e Cerci. Molto probabilmente dipenderà dallo schema tattico sul quale il nuovo ct impronterà la sua gestione. Con Mancini che ama i portatori di palla davanti, Cerci potrebbe avere un'opportunità concreta di restare in azzurro.   Attacco - In attacco tutto sarà sulle spalle di Beppe Rossi. Lasciato a casa per motivi fisici e psicologici da Prandelli, l'attaccante della Fiorentina sarà il nuovo simbolo degli azzurri. Faccia pulita e massima serietà in campo dovrà far da tutor (già ancora questo antipatico sostantivo) a un Mario Balotelli che è stato pesantemente criticato dai suoi compagni, anche se non apertamente. Cassano dirà addio, mentre Immobile, Destro, ed El Shaarawy avranno nuove chance. Under 21 - Nuove forze in arrivo anche dall'under 21. A turno, un giocatore per reparto, possa essere provato e inserito in rosa per capirne le potenzialità in prima squadra. Leali in porta; Romagnoli, Ceccherini e Murru in difesa; Benassi e Bernardeschi a centrocampo ma soprattutto Berardi in avanti potrebbero essere fra i papabili.

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