Del Conte, politiche attive lavoro puntino su rioccupazione e riqualificazione
Roma, 11 apr. (Labitalia) - "Le politiche attive, in Italia, dovrebbero convergere su rioccupazione, ricollocazione e formazione continua. Una riqualificazione dunque del lavoratore fatta in funzione del lavoro che cambia, delle professioni che cambiano e dell'impresa stessa che cambia". Lo dice a Labitalia Maurizio Del Conte, presidente dell'Agenzia nazionale per le politiche attive del lavoro (Anpal). "In verità purtroppo -avverte- di politiche attive oggi si è parlato molto di più di quanto non ci si sia creduto a tutti i livelli. In sintesi, molte parole ma pochi fatti. La politica non ha investito sufficientemente e non ha creduto sulle politiche attive, anche perché c'erano molte risorse, fino a qualche tempo fa, da spendere nelle politiche passive, in ammortizzatori sociali e in prepensionamenti". "Oggi -fa notare- il panorama è completamente cambiato e non è immaginabile gestire le transizioni nel lavoro, che continuamente cambia, attraverso il pensionamento e l'accompagnamento morbido alla pensione". Un processo guidato, secondo il presidente, "dall'Anpal che è un grande collettore dei soggetti esistenti sul territorio e nelle istituzioni che lavorano comunemente per le politiche attive, cioè per l'incontro tra domanda e offerta di lavoro". "Si va dai centri per l'impiego -ricorda- alle agenzie per il lavoro private che hanno sportelli in tutto il territorio. E naturalmente anche le istituzioni centrali: dal ministero del lavoro all'Inps e l'Isfol. E mi pare di vedere un ottimo spirito di collaborazione anche nella transizione del disegno costituzionale che sposterà le competenze dalle Regioni allo Stato". "Ci sarà comunque e sempre bisogno -ammette Maurizio Del Conte- di un presidio territoriale. Quindi, è chiaro che le Regioni avranno sempre un ruolo anche nel terreno delle politiche attive, ma dobbiamo fare davvero squadra".