Toni Capuozzo: "Il terrorismo non c'entra con l'islam? Tutto sbagliato. E sullo ius soli vi dico che..."
"Ho sempre detto che con il crollo dello Stato islamico avremmo avuto un'armata di zombie in giro per il mondo. Era ampiamente prevedibile. Ormai è quasi impossibile raggiungere il Califfato e chi vuole combattere nel suo nome o per il proprio paradiso deve agire in Europa". Così Toni Capuozzo, in un'intervista a Il Giornale in cui non si mostra stupito da ciò che sta accadendo. Sulla strage di Barcellona, semmai, aggiunge che "l'elemento nuovo è che nessuno parla più di lupi solitari o persone instabili, in questo caso parliamo di una cellula di 12 uomini". Dunque, parole nette e chiarissime a chi sostiene che l'islam non c'entri. "Il solo elemento è la religione - taglia corto l'inviato di guerra -. L'unica loro integrazione era quella dei consumi: l'aperitivo, la moto, i jeans. Non c'era l'integrazione ai valori, alla democrazia", afferma riferendosi alla cellula di Barcellona. E ancora: "In questo deserto che è l'Europa loro hanno colto l'opportunità del lavoro, del consumo, ma non i veri valori. E hanno riscoperto la mitologia del fondamentalismo, dove il martire non guadagna il paradiso solo per se stesso ma anche per i suoi parenti". Dunque, altre bordate contro la politica e l'Europa che, di fronte a decine di attentati, sembra far finta di nulla. "Non è inconsapevolezza - sottolinea -, è la reazione di chi sta in una torre d'avorio. I terroristi non colpiscono le istituzioni, i premier, i parlamentari, ma la gente comune. E le reazioni dei cittadini obbligano i politici a delle dichiarazioni rituali". Non si sentono minacciati, insomma. "Si sentono minacciati solo dal punto di vista della presa elettorale", aggiunge Capuozzo. Dal terrorismo, si passa poi all'immigrazione. All'attualità politica. Allo ius soli e a chi, dopo l'attentato di Barcellona, in Italia è tornato a rivendicarlo. "C'è un intellighentia che pensa per prima cosa al multiculturalismo e ai pericoli che potrebbero correre. A Barcellone - continua - hanno colpito una città multiculturale, aperta, antirazzista e c'è chi crede che sia questo il valore da difendere e non la sicurezza. Quindi una reazione politica". No allo ius soli, dunque. Messaggio chiarissimo per chi, come Gentiloni e Papa Francesco, è tornato ad invocarlo.