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Cinzia Fiorato: "Il mio fidanzato in redazione per difendermi da uno stalker"

La conduttrice del Tg1 scrive a Libero: "Non è il mio amante ma il mio compagno. Nessuno è venuto alle mani, ho chiamato i carabinieri per farlo restare negli studi"

Giulio Bucchi
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Pubblichiamo la replica della conduttrice del Tg1 Cinzia Fiorato, al centro di un articolo firmato da Enrico Paoli su Libero del 24 maggio scorso. Non c'è stata alcuna rissa al Tg1 tra la giornalista conduttrice Cinzia Fiorato, il caporedattore centrale Leonardo Sgura e l'avv. Vincenzo Iacovino. Inaccettabile e non veritiera la versione fornita dal quotidiano Libero, nessuno è passato dalle parole alle mani fra le scrivanie della redazione. Nessuna delle tre persone citate può essere definita "amante", parola che ha una valenza sicuramente equivoca pubblicata sul vostro sito proprio sopra la foto della giornalista. Cinzia Fiorato non ha l'abitudine di farsi accompagnare al lavoro dal suo fidanzato, ma la cosa si è resa necessaria solo negli ultimi tempi a causa di un'azione stalkizzante da parte di persona al momento ancora ignota, contro cui è stato aperto un fascicolo dalla Procura di Roma su denuncia dell'interessata, questa persona ha accesso agli insediamenti Rai, dove la giornalista lavora di notte. La circostanza è nota all'azienda e al direttore del Tg1 Alberto Maccari già dal 14 gennaio scorso. La giornalista, dipendente Rai a tempo indeterminato, non ha bisogno di alcuna autorizzazione per accreditare il suo ospite. La conduttrice Cinzia Fiorato ha accreditato legittimamente un visitatore per motivi strettamente connessi all'attività lavorativa, nell'assoluta legittimità e al cospetto di tutti i colleghi, per la sua sicurezza e tranquillità prima, durante e dopo la diretta. La giornalista non è stata "trovata" con il fidanzato, ma è legittimamente entrata in redazione alla presenza di altri colleghi e senza avere nulla da nascondere accompagnata dall'avv. Iacovino, che la difende in una causa per mobbing e demansionamento contro la Rai. Il caporedattore, uscito dalla sua stanza, non ha parlato con la giornalista e non le ha fatto notare che il fidanzato non poteva stare in redazione, ma si è rivolto direttamente all'avv. Iacovino che conosceva benissimo professionalmente avendo ricevuto nei giorni precedenti da lui formale diffida per altri fatti già all'attenzione dell'azienda, delle competenti autorità giudiziarie e del Consiglio dell'Ordine Dei Giornalisti. La presenza dell'avv. Iacovino, era legittima e in regola con quanto previsto da normativa interna. I carabinieri sono stati chiamati dalla giornalista Cinzia Fiorato proprio perché è stata messa in discussione la regolarità e la legittimità della presenza dell'avv. Iacovino adducendo regole non conformi a quelle previste dalla circolare DG 155 del 19 dicembre 2002, unica vigente, cui si è attenuta Cinzia Fiorato così come si attengono tutti i dipendenti della Rai per far entrare i loro ospiti. Questi fatti che saranno portati all'attenzione dell'autorità civile e penale. 

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