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Difende la moglieIntervista a schiena drittagliela fa il figlio

Il conduttore di "Porta a Porta" alla radio replica alle polemiche sulla nomina di Augusta Iannini all'Authority per la Privacy

Matteo Legnani
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Uno sfogo in famiglia, potremmo definirlo. Anche se è andato in onda sulle frequenze di Rtl 102.5. E' quello che Bruno Vespa ha consegnato al microfono del figlio Federico, che lo ha intervistato sulla nota aadio. Vespa ha replicato alle accuse e alle critiche piovute l'altroieri sulla moglie, il magistrato Augusta Iannini, nominata membro dell'Authority per la Privacy. "Un curriculum di 10 pagine come il suo ce l'hanno in pochi, paga mediaticamente di essere la moglie di Vespa" ha esordito il conduttore di "Porta a Porta". Che nell'intervista non si risparmia l'uso del "tu" nel rispondere al figlio: "Tua madre ha sempre adorato fare il magistrato - ha detto Vespa rivolgendosi al figlio - e sarebbe voluta tornare subito a farlo. In genere chi rientra da incarichi come quelli che lei ha rivestito al ministero va a dirigere un ufficio giudiziario importante, ma questo non è successo: lei ha fatto molte domande ma non l'avrebbero mandata neanche al tribunale di Tivoli. Quindi ha scelto di proporsi come membro dell'Autorità della Privacy". La Iannini, nelle ore successive alla nomina (che le porterà in tasca uno stipendio di 260mila euro l'anno), aveva replicato alle polemiche dicendo che lei avrebbe preferito continuare a fare il magistrato, dopo essere stata collaboratrice del ministro della Giustizia Paola Severino (con la quale non aveva però buoni rapporti). L'intervista si chiude con una constatazione: "Io non sono mai stato iscritto a un partito. Ci portiamo addosso vantaggi e svantaggi da quando ci siamo sposati".

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