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Monti come Benedetta Parodi: parla di lasagne

Il premier a Milano spiega l'integrazione tra culture e usa la metafora della pasta: "Il pomodoro sopra, che spreco". Che noia, chiamate un tecnico vero: Antonella Clerici

Giulio Bucchi
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  La lasagna per spiegare l'Italia. Mario Monti se ne inventa un'altra e di fornte agli invitati dell'International Partecipants Meeting di Expo 2015, a Milano, parla di pasta per ripercorrere l'integrazione e l'incrocio di culture e popoli. Si parte dalla pasta secca, burro, olio su su fino all'Ottocento, con la "scoperta del pomodoro sulla pasta ("QUesti sì che son sprechi", la butta là sorridendo il premier), la tradizione di aggiungere la carne introdotta dagli emigranti italiani in America. Tutto con tono solenne, professorale, decisamente noioso. A questo punto, visto che lo stesso Monti ha spiegato tra i sorrisi generali che "siamo tecnici", il premier avrebbe potuto chiamare sul palco i tecnici della cucina tv: Benedetta Parodi, Antonella Clerici, Gordon Ramsey o, se proprio voleva puntare sull'esperienza, Wilma De Angelis.    

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