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Il triste Natale di Danielaai domiciliari con Sallusti

Il giudice ha vietato al giornalista di incontrare estranei. Santanchè: "Non hanno fatto entrare neanche mia madre"

Nicoletta Orlandi Posti
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  Un Natale triste e solitario quello che si appresta a vivere Daniela Santanché. La compagna di Alessandro Sallusti costretto ai domiciliari nella sua casa si ritiene vittima "collaterale" della condanna inflitta dai magistrati al direttore del Giornale. "Adesso sarà vietato l'ingresso a tutte le persone della mia famiglia, già oggi mia madre non è potuta venire a trovarmi", si è lamentata la pasionaria Daniela con il Corriere della Sera. Leggenda vuole che le dispense della villa in pieno centro a Milano in cui la Santanché con Sallusti trabocchino di viveri, eppure "non potrò stare con mia madre nè con i miei fratelli. Se dobbiamo trascorrere il Natale da soli, se questa è la pena, faremo Natale da soli. Mi auguro che la situazione cambi...".  La Russa può entrare - Sull'ordinanza del giudice infatti sono indicati i nomi e i cognomi delle persone che possono entrare nella casa bianca a due passi da via Montenapoleone: sì al figlio di Sallusti, sì al cardiologo di fiducia e agli altri abitanti della casa, cioè il figlio di Daniela che ha 16 anni, una nipote di lei che ha il domicilio in villa e il personale di servizio. Sì anche all'avvocato Ignazio La Russa che ieri dopo la partita a San Siro è passato a trovare l'amico. In realtà Sallusti ha anche due ore "d'aria": dalle 10 alle 12 il direttore può uscire e, se ritiene, andare a dirigere la riunione di redazione del mattino. Può anche telefonare, spedire email e cinguettare con Twitter, ma ha divieto di incontrare estranei. Ieri, però ha preferito starsene a casa e trascorrere una tranquilla domenica in famiglia. "L'unico aspetto positivo di tutta questa vicenda è che possiamo stare insieme e parlarci, ché tra di noi ci capiamo", ha detto Daniela Santanchè al Corsera. "Abbiamo tanti problemi in questo momento, tante cose da dirci e sempre poco tempo per farlo".  

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