La spending review dei managar

Tutti contro MorettiCicchitto: "Ha pisciato fuori dal vaso"Lupi: "Se ne vada"

Nicoletta Orlandi Posti

Le dichiarazioni dell'amministratore delegato di Ferrovie Mauro Moretti che in caso di taglio lo stipendio ha annunciato che lascerà il suo incarico ha scatenato una marea di polemiche. Anche a livello politico. Polemiche trasversali. E così se Sel ricorda la sua proposta di legge per un tetto ai compensi e calcola che "i manager italiani guadagnano 957 euro l'ora e i loro omologhi tedeschi la metà, mentre gli stipendi medi degli italiani sono tra i più bassi di Europa", il ministro delle Infrastrutture Maurizio Lupi invita l'ad ad andare via se trova qualcosa di meglio: "Credo che se un manager ha voglia di andare via è libero di trovare sul mercato chi lo assume a uno stipendio maggiore". Sulla stessa lunghezza d'onda anche il viceministro Riccardo Nencini, segretario nazionale del PSI: "Prima parlerei con Moretti. Poi, se dovesse restare sulle sue posizioni, penserei a fare un investimento sulla nuova generazione di manager, italianissima, che si sta affermando in Italia e nel mondo". "Pensi ai pendolari" - Non usa mezzi termini il presidente della Commissione Esteri della Camera, Fabrizio Cicchitto: "Moretti ha pisciato fuori dal vaso. Forse come talora capita il water del Frecciarossa era rotto". Il segretario segretario Nazionale dell'Idv Ignazio Messina fa un appello a Renzi: "Caro Matteo, altro che convincerlo, Moretti, devi cacciarlo. Oppure, in alternativa, farei decidere il suo stipendio dai pendolari che ogni giorno prendono i treni regionali o a quelli che non possono prenderli perché Moretti li ha soppressi". Pure il democratico Guido Milana, membro della Commissione Trasporti del Pd, tira in ballo i pendolari. "Invece di preoccuparsi di difendere il suo stipendio, Moretti pensi ai pendolari ed investa nel trasporto locale. Piuttosto che lasciarsi andare a toni trionfalistici - aggiunge - vantandosi di aver conseguito un attivo di bilancio con il sistema delle frecce, Moretti farebbe meglio a spendere i soldi risparmiati per migliorare il trasporto locale. Tenere congelate le risorse con cui si potrebbero acquistare nuovi treni per 450 milioni è un virtuosismo senza senso. Sono sicuro che i tanti pendolari che tutti i giorni sono costretti a raggiungere i loro posti di lavoro in condizioni disumane gli daranno un aumento". L'attacco di Della Valle - Ad attaccare Moretti ci si è messo pure Diego Della Valle: "Se avesse il coraggio e la dignità di andarsene, troverebbe milioni di italiani pronti ad accompagnarlo a casa: sono tutti i viaggiatori costretti a viaggiare con tanti disagi sui treni delle ferrovie Italiane, costretti a subire ritardi ingiustificati, a viaggiare su treni vecchi, ad usare stazioni decrepite e poco sicure, senza nessun rispetto per la loro dignità. Spetta a loro, infatti, il diritto di giudicare come le Ferrovie dello Stato sono gestite". I sindacati - Non sono mancate anche le repliche dei sindacati. Con Susanna Camusso della Cgil che sostiene che è fondamentale mettere un tetto agli stipendi dei manager ma, ancor di più, "è necessario partire dall'innalzamento dei salari più bassi". "Non intendo discutere delle retribuzioni dei singoli - ha spiegato - noto che in questi anni si è progressivamente abbassato il valore delle retribuzioni dei lavoratori e alzato quello degli alti manager e dirigenti. Bisogna ricostruire una forbice ed è più ragionevole farlo partendo dall'innalzare i bassi livelli, mi sembra la cosa migliore". Da parte sua il leader della Cisl Raffaele Bonanni dice che Moretti "è molto bravo e facilmente si irrita, deve avere più pazienza di questi tempi, perché la gente soffre e lui deve capire che i segni sono importanti". Antonio Satta, dell'Ufficio di Presidenza dell'Anci, ironizza: "Ho l'impressione che questa volta Moretti abbia azionato lo scambio sbagliato. Lo invito a farsi un viaggio sui tanti treni metropolitani che collegano le nostre città, per capire che la richiesta fatta da Renzi non è campata in aria". "Non è certo lesa maestà - prosegue Satta - chiedere ai manager da fare un 'sacrificio' per rispondere alle richieste di maggiore austerità che vengono da tante parti del Paese".