Pacifisti e Jihad

Medio Oriente, Gino Strada: "Chi taglia gole, chi usa i droni. Sempre assassini. Così ci faranno un attentato"

Giulio Bucchi

"Se vogliamo che tra due anni qualcuno ci faccia un attentato, siamo sulla strada giusta". Gino Strada affida al Fatto quotidiano la sua fosca profezia sulla situazione in Medio Oriente e la nuova, globale guerra al terrore che impegnerà l'Occidente. Il fondatore di Emergency, da anni in Sudan ma con una lunga esperienza nel Kurdistan iracheno e in Afghanistan, mette in guardia l'Italia e le democrazie occidentali dalla tentazione di rispondere alla violenza dei jihadisti con la violenza. E lo fa a modo suo, accomunando gli sgozzatori dell'Isis e i militari americani: "Il punto è che quando uno decide di ammazzare qualcun altro la modalità è secondaria. C'è chi taglia la gola, chi usa armi chimiche, chi bombarda coi droni: ognuno con le sue armi cerca di fare la pelle a qualcun altro". Insomma, nel "disastro del Medio Oriente, un'area completamente esplosa", è difficile per Strada distinguere tra buoni e cattivi. "Ogni volta che si decide di combattere una guerra, che significa andare ad ammazzare qualcuno, si peggiorano situazioni spesso già disastrate - spiega il fondatore di Emergency, pacifista duro e puro -. Non è bastata l'esperienza delle primavere arabe? Tre anni dopo cos'è rimasto? In Egitto si condannano a morte i civili a cinquecento alla volta. In Libia c'è una guerra civile di cui non frega niente a nessuno". E in Kurdistan uomini, donne e bambini continuano ad essere massacrati. La Mogherini e il rischio terrore - "Non mi illudo che l'Isis possa essere democratico e liberale", prosegue Strada secondo cui però la soluzione non è né intervenire militarmente né dare armi a chi si difende, come ha deciso di fare il governo italiano: "Se io ragionevolmente credo che tu sia un pazzo scatenato, dal punto di vista della sicurezza del mio paese sono più sicuro se metto le armi in mano al tuo nemico o se non gliele do?". La soluzione Mogherini ("Usa argomenti assurdi per giustificare di dare quella ferraglia ai curdi") non convince il medico e anzi aprirebbe la strada ad imprevedibili, pericolose ripercussioni anche per l'Italia, che potrebbe diventare uno degli obiettivi del terrorismo islamico internazionale. La ricetta pacifista - Come uscirne? La ricetta non ce l'ha nemmeno Strada, però, che si limita a ricordare quanto gloriosi fossero per lui ed Emergency i tempi della guerra in Iraq, 10 anni fa: "Nel 2003 c'è stata Piazza del Popolo, la più grande manifestazione pacifista di sempre in Italia. Tanti politici di centrosinistra si erano ravveduti: quelli che avevano votato per la guerra in Afghanistan avevano scelto di dire no a quella in Iraq. Me li ricordo ancora mentre sfilavano con le sciarpe arcobaleno addosso". Conclusione: "La guerra fa schifo, l'unico approccio umano è la sua abolizione, com'è successo con la schiavitù". Il dubbio però resta: le milizie nere avranno voglia di stare ad ascoltare gli uomini con la sciarpa arcobaleno al collo?