L'editore di La7

Cairo: "19e40" sarà modificato

Matteo Legnani

E' il signore dei talk show, nel senso che la sua televisione ne trasmette uno ogni sera. Alcuni "tirano" e altri no. Ma è un fatto che Urbano Cairo, già editore e socio di Rcs, sia riuscito a fare di La7 un vero "terzo polo" televisivo accanto a Rai e Mediaset. Tanto da riuscire a soffiare alla tv di Stato uno dei "pezzi forti" del marcato tv, quel Giovanni Floris che la scorsa estate ha lasciato Ballarò per trasferirsi da lui con Di Martedì. Un trasferimento che, fin qui, non ha forse dato i risultati sperati: Di Martedì arranca all'inseguimento di Ballarò, mentre la striscia quotidiana 19e40, fortemente voluta da Floris e che dovrebbe "lanciare" il Tg di Mentana, si è rivelato un autentico flop. "Fortuna" ha voluto che l'indisposizione di Lilli Gruber abbia permesso di sospendere il programma, con Floris in questi giorni impegnato a fare il supplente a Otto e mezzo. Ma è questione di giorni: "Lilli sta meglio e a fine mese tornerà al suo posto" dice Cairo in una intervista a Il Giornale. "E su 19e40 stiamo ragionando per vedere le sue possibili evoluzioni. Voglio consentire a Floris di esprimersi non solo con Di Martedì". Anche perchè, con quel che è pagato.... Cairo parla poi anche del caso De Bortoli-Renzi: "De Bortoli - dice l'editore di La7 - ha competenze economiche e la sua critica ai risultati fin qui ottenuti dal governo mi pare legittima. Mi ha invece convinto meno il passaggio sul Patto del Nazareno in cui tira in ballo la massoneria. Quanto tocchi un argomento del genere, o documenti ciò che dici perchè hai delle evidenze, oppure fai illazioni al limite della calunnia".