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Fiducia, Di Stefano (M5S) contro gli ex grillini: "Non siete dissidenti, siete sanguisughe"

Nicoletta Orlandi Posti
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«Dissidenti? No, sanguisughe». Il deputato M5S Manlio Di Stefano, all'indomani del voto dell'ex grillino Luis  Alberto Orellana che ha messo in salvo il governo, posta su Facebook un duro attacco agli ex 'compagni di squadra', con tanto di foto e conteggi di quanto percepito con l'addio ai 5 Stelle. «Lo dicevo mesi fa, quando tutti parlavano di 'dissidentì del M5S e io ribadivo che non lo fossero, erano semplicemente assetati di soldi, potere e poltrone - attacca Di Stefano - Dopo mesi ecco un piccolo report solo dei 'tristemente famosì, gli altri non esistono nemmeno». Segue l'elenco degli otto ex grillini. C'eravamo tanto amati - «Luis Alberto Orellana - scrive Di Stefano - 15.000 euro mese da senatore più 500 euro al giorno di missione per la delegazione del Consiglio d'Europa più 500 euro al giorno di missione per la delegazione dell'Assemblea parlamentare dell'Iniziativa Centro Europea. Il M5S gli chiede di restituire i soldi, lui si sente improvvisamente in dissenso dal gruppo, si fa cacciare, passa al Misto e poi salva il governo col suo voto determinante sul Def, questione di portafogli», accusa. Seguono le stesse accuse per Lorenzo Battista, Cristina De Pietro, Paola De Pin, Adele Gambaro, Fabiola Anitori, Marino Mastrangeli, Adriano Zaccagnini. Tra i commenti, spicca quello di Alessandro Di Battista che si complimenta per la 'trovata', «ottimo report fratello», scrive sulla bacheca del collega siciliano. «Non rovinatevi lo stomaco amici - scrive Di Stefano - gli Scilipoti, i Razzi, i Barabba sono sempre esistiti e sempre esisteranno. Faranno i conti con la loro anima, qualora vi entrassero in contatto prima o poi». «Ricordatevi - prosegue - che il nostro progetto va ben oltre questi umili servi del potere e lo dimostreremo nel tempo, le idee cambiano il mondo non gli uomini. O noi o la fine della democrazia».

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