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La battaglia dell'archistar Piano per non pagare le tasse

Lucia Esposito
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L'architetto e senatore a vita Renzo Piano è stato protagonista di una battaglia contro il Fisco. A raccontare la storia è Nicola Porro su Il Giornale. La vicenda è paradossale ma semplice: l'archistar era stato chiamato nel 2000 a realizzare l'auditorium di Roma nel quartiere Flaminio.  Lui esegue. Ma poi arriva il Fisco che gli impone di pagare l'Irap. Porro precisa: "l'Irap è la più odioisa delle imposte perché grava oltre che sulle imprese anche sui liberi professionisti e va a colpire non tanto l'utile realizzato ma anche il valore aggiunto e dunque anche gli interessi passivi pagati alle banche e gli stipendi elargiti ai propri dipendenti. Roba da matti. E molti professionisti meno illustri del nostro Piano, si sono opposti giudiziariamente al pagamento dell'imposta". Alcune sentenze della Cassazione dicono che il balzello non è dovuto dal professionista sprovvisto di un'autonoma organizzazione. La giustizia - Renzo Piano crede che quelle tasse siano ingiuste. Prima paga poi però fa ricorso.  Due commissioni tributarie gli danno ragione: l'imposta per la realizzazione dell'Auditorium non era dovuta dal professionista. Eppure Piano non ottiene il rimborso. Fa ricorso in Cassazione. Ed ecco il colpo di scena: il giudice con l'ermellino gli dà torno. In pratica gli dicono che se un professionista spende circa 17 miliardi di vecchie lire in consulenze non ouò pensare di definirsi senza autonoma organizzazione. E dunque deve pagare l'Irap. 

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