Pino Daniele, tutta la verità sulla morte. Ecco perché poteva salvarsi
Il malore fatale di Pino Daniele è stato provocato dall'ostruzione di uno dei bypass. Ostruzione che sarebbe potuta essere risolta con il semplice intervento di un defibrillatore. Ecco allora che se il cantautore non si fosse messo in auto per farsi visitare dal suo cardiologo, ma avesse atteso a casa l'arrivo dell'ambulanza con a bordo medico e il mecchinario, ora poteva essere ancora vivo. Ne è sicuro il pm Marcello Monteleone, titolare dell'inchiesta sulla morte dell'artista partenopeo: dopo aver studiato gli accertamenti medici il magistrato ha appurato infatti che quel viaggio in auto verso Roma sia la causa principale del decesso. Il 4 gennaio - Viaggio sconsigliato anche dal cardiologo di fiducia. Il prof Achille Gaspardone, chiamato da Pino Daniele appena ha cominciato a sentirsi male nella villa in Toscana, ha disse infatti al cantautore di chiamare l'ambulanza. Cosa che effettivamente la sua compagna, Amanda Bonini, ha fatto. Poi però, si legge sul Corriere della Sera, deve essere successo qualcosa che ha spinto la coppia a partire per Roma. "Ho fatto quello che mi ha ordinato lui", si è giustificata la Bonini. Una tesi che, se venisse confermata, escluderebbe sue responsabilità. Del resto anche altre volte quando aveva avuto qualche problema aveva voluto raggiungere Roma per farsi visitare dal suo cardiologo. Il baypass - Il pubblico ministero, inoltre, rivela il Corriere della Sera, è intenzionato a chiarire anche il motivo del problema al bypass e accertare se sia stato causato da un cattivo funzionamento del dispositivo, con conseguente coinvolgimento nell' inchiesta della ditta produttrice.