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Vauro, la vignetta su Daniela Santanchè: ritratta come un escremento galleggiante

Andrea Tempestini
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Di vignette "storte", Vauro, ne ha disegnate parecchie, partendo da quella sui morti de L'Aquila e fino ad arrivare a quella che gli è costata la denuncia da parte di Renato Brunetta, sfottuto (e preso a calci da un'avvenente biondona) per le sue peculiarità fisiche. E ora la serie delle vignette "storte" del disegnatore fieramente comunista e altrettanto fieramente (e da anni) scudiero di Michele Santoro si arricchisce dell'ultimo capitolo. Nel mirino del vignettista toscano ci finisce Daniela Santanchè, "rea" di aver suggerito - in anticipo sull'Unione europea, che ha fatto altrettanto - di affondare i barconi utilizzati dagli scafisti per eliminare alla radice le stragi del mare (ovviamente affondarli prima della partenza, quando sono vuoti, ma in molti non lo hanno voluto capire, e insomma sulle parole della pitonessa è stato montato un caso di Stato). E tra chi "non ha voluto capire" c'è Vauro, che come detto si è scagliato contro la "pasionaria" di Forza Italia, ritratta come un escremento galleggiante (con tanto di mosche che le ronzano attorno). In alto il richiamo alla frase della Santanché: "Affondare i barconi". In calce il commento: "...e io che pensavo galleggiasse perché fatta di gomma". Ogni spiegazione della vignetta è superflua. Secondo voi la vignetta di Vauro è di cattivo gusto? Vota il sondaggio di Liberoquotidiano.it

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