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Bettino Craxi, all'asta i cimeli della sua eredità: capolavori dell'arte per collezionisti e chicche per nostalgici socialisti

Giulio Bucchi
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Collezionisti d'arte, galleristi ma probabilmente anche "nostalgici che vorrebbero conservare qualche pezzo appartenuto al loro leader politico" hanno acquistato pezzi provenienti dall'"eredità di Bettino Craxi" battuta, oggi, a Torino, dalla casa d'aste Bolaffi. Tra i pezzi più apprezzati: un'opera di Alexander Calder, partita da una base d'asta di 20mila euro e acquistata per 75mila euro da un gallerista torinese che, soddisfatto, ha detto: "È un artista in cui credo molto, il mio primo Calder l'ho comprato a 7,5 milioni di lire". Altro oggetto particolarmente conteso il pugnale in bronzo con la dedica "a S.E.Bettino Craxi, presidente del Consiglio dei ministri a testimonianza della nostra amicizia, Shimon Peres, Primo Ministro d'Israele", partito da una base d'asta di 50 euro e venduto a 4.200 euro. Battuto anche un ritratto di Pietro Nenni a china e acquerello venduto per 3.000 euro. All'asta sono andati anche i cimeli garibaldini di Craxi: sedici sculture e sette bassorilievi in marmo, gesso, terracotta e bronzo; quattordici dipinti e disegni raffiguranti l'"Eroe dei due mondi", fotografie dell'epoca, documenti, stampe, medaglie e libri. L'intero lotto è stato acquistato per corrispondenza ad un prezzo di 70mila euro. Top secret il nome del compratore:"È italiano - si è limitato a dire l'ad della Casa d'aste torinese Filippo Bolaffi - non è una persona fisica, per il momento il nome deve restare un segreto ma ciò che posso dire è che la destinazione non sarà probabilmente la casa o l'ufficio dell'acquirente. Il mio sospetto è che la collezione potrebbe avere più visibilità di quanto avrebbe in una abitazione privata". "Mettere all'asta l'eredità di Craxi è stato se non un azzardo - ha concluso Bolaffi- certo una scommessa in quanto si tratta di una collezione molto eterogenea in cui, accanto a pezzi di grande valore, ci sono oggetti soprattutto importanti per qualche nostalgico socialista, che desidera avere in casa qualche oggetto appartenuto al suo leader politico".

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