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Vittorio Sgarbi, sfregio agli islamici. "Allah...?": la sua frase-terremoto

Alessandra Menzani
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Vittorio Sgarbi, in un lungo intervento sul quotidiano Il Tempo, illustra quella che secondo lui è la soluzione al terrorismo.  "Contro la guerra, la violenza e il terrorismo occorre ripartire dalla Croce, anzi, dalle Storie della Vera Croce, di Piero della Francesca", scrive Sgarbi. Il critico dà ragione a Oriana Fallaci, "offesa dalla sinistra per averci messo in guardia". Sgarbi poi analizza la situazione geopolitica: "L'asse che funziona è quello voluto da Putin e che ha portato a una diversa situazione rispetto ai mesi scorsi. Quella è la guida, che non corrisponde alle erronee posizioni guerrafondaie in astratto di Hollande, come di Sarkozy prima di lui. Da un lato abbiamo un asse Putin-Assad che funziona e i cui punti forti sono agire in maniera concreta contro i santuari del terrorismo, come è avvenuto anche in Egitto". Sgarbi parla anche del premier italiano Matteo Renzi: "Se la posizione di Renzi è in difesa della nostra cultura è positiva, perché noi dobbiamo avere l'orgoglio delle nostre radici cristiane. Sono la ragione stessa dell'Occidente, della libertà, della democrazia, della libertà della persona e di quella della donna. Questo è un dato che si contrappone al fuoco della forza brutale che trae però origine da una convinzione religiosa". Il critico non risparmia  Allah e il Corano: "Che il loro dio esista è una realtà abbastanza discutibile, ma per quel dio loro sono pronti a morire. Una fede così assoluta muove il mondo e dalla nostra parte ci sono un'acquiescienza e una tolleranza per le quali non si identifica un'idea di occidente. Quello che dice Renzi va condiviso come difesa della nostra identità, una difesa che non è militare, ma di idee e di pensieri".  Sempre sul tema terrorismo, Vittorio Sgarbi si è espresso anche su Facebook con un post dal titolo "Siamo tutti ebrei": "Siamo arrivati al momento che avevo previsto. Ormai viviamo come Israele", ha scritto Sgarbi", "nella continua minaccia di attentati. E siamo, rispetto agli israeliani, inermi, impauriti, senza gli strumenti per difenderci". "Intorno a noi la crudeltà e la violenza, in nome di un Dio che non c'è", prosegue l'intellettuale, "determinano continue stragi degli innocenti. Non si colpisce il nemico, ma si uccide l'uomo perché cristiano, perché occidentale, con la stessa cieca violenza di Hitler contro gli ebrei". Ma mentre Israele reagisce, conclude Sgarbi, "noi siamo vittime senza governi, individui esposti alla morte".

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