La confessione

La Mussolini: così ho costretto la comunista Boldrini a pronunciare il nome del Duce

Giulio Bucchi

Un regolamento di conti tutto rosa a Montecitorio. La sfida è stata tra Alessandra Mussolini e il presidente della Camera Laura Boldrini. Le due si sono beccate, e non poco, quando la passionaria onorevole Pdl è entrata in Aula venerdì indossando la t-shirt "Il diavolo veste Prodi" contro la candidatura del Mortadella. "E' inaccettabile", aveva sbottato la Boldrini sotto lo sguardo di un divertito Pietro Grasso, collega presidente del Senato. La Mussolini però ha incassato con nonchalance e a bufera passata si lascia andare ad una confessione in Transatlantico, raccolta dal taccuino di Aldo Cazzullo del Corsera. La rivincita è arrivata grazie al voto per il presidente. Accanto ai cadidati ufficiali, ecco spuntare su una manciata di schede il nome Mussolini... "Ho chiesto qualche voto per me - spiega ridacchiando Alessandra - per costringere la Boldrina, come la chiamo io, che è troppo comunista, a pronunciare il nome di mio nonno".