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Marco non ama le critiche: scoppia la guerra con il Foglio

Marco Travaglio

Sul quotidiano diretto dall'Elefantino finisce nel mirino il vicedirettore del "Fatto". E lui se la lega al dito

Nicoletta Orlandi Posti
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  Luigi Manconi ha avuto l'ardire di criticare, anche duramente, sulle colonne del Foglio, Marco Travaglio: "amorale e immorale", scrive malissimo", fa ridere pochissimo", "perde vistosamente i capelli", "è speculare a Berlusconi", "gestisce un certo traffico di influenza", "nessuno gli vuole bene", "il suo furore contro il Pd è di destra", rappresenta "la perfetta manifestazione de narcisismo nell'epoca della rottura degli specchi". Apriti cielo. Il vicedirettore del Fatto se l'è legata al dito e il giorno dopo, ieri 1° maggio, sul suo giornale ha risposto con parole velenose al senatore del Pd. Il democratico, sentenzia Travaglio "scrive su un house organ di B. (e ben retribuito, si spera) contro gli avversari di B". E ancora: Manconi "ex capo del servizio di Lotta Continua e dunque irenico pacifista, prova vivente del detto longanesiano 'in Italia le rivoluzioni cominciano in piazza e finiscono a tavola (tranne quella volta che, durante un assalto, il Manconi si beccò un proiettile vagante in un gluteo perchè, tanto per cambiare, scappava) difesore delle vittime degli agenti picchiatori, talmente progressista da aver votato proprio ieri la fiducia al governo Letta Continua, insomma perfetta manifestazione di dissociamzione e sdoppiamento". Travaglio chiude l'articolo sul Fatto così: "Le masse che gli vogliono bene gli stiano vicino. Ne ha tanto bisogno".  Parole piccate che dimostrano come il giornalista di Servio Pubblico non ami le critiche. Resta da aspettare la sua replica a un altro articolo comparso ieri sul Foglio firmato da Maurizio Crippa intitolato: E adesso vogliamo sapere da Travaglio tutto sui provini di Giorgia Manuguerra". La grillina, secondo quanto si legge sul quotidiano di Giuliano Ferrara, "candidata al comune di Imeria che partecipò alle 'Cupidinaria' con palepeggio di Rossano Rubicondi e non le passò". "Se un qualsiasi cornuto può dire che il Cav metteva le bombe di mafia e l'Italia è autorizzata a sospettare che sia vero per vent'anni, allora", scrive Crippa, "vogliamo sospettare anche dei provini di Giorgia Manuguerra. Chi glieli ha fatti? E dove? Vogliamo lo streaming". "Abbiamo visto le girl incipriarsi nel cesso del Cav. Abbiamo spiato le Olgettine raccontersela tutta sulle notti e le mattine. Adesso, introiettando golosi quella insana forma di pruderie che si chiama difesa della libertà d'informazione vogliamo vederla anzi esigiamo che la vedano tutti la grillina che si sgrilletta", si legge sul Foglio. Il riferimento è alla deputata del M5S Giulia Sarti alla quale è stata hackerata la posta elettronica nella quale custodiva foto private e osè. Crippa si chiede perché Travaglio ha infierito sulla vita privata di Berlusconi e non su quella dei grillini? La risposta del vicedirettore del Fatto, ne siamo certi, non tarderà ad arrivare.      

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