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La Kyenge contro l'autista del bus:"Ha maltrattato mia figlia,per problemi col biglietto"

Cécile Kyenge

Il ministro dell'integrazione racconta a Chi un episodio accaduto alla figlia Giulia: "Aveva la tessera che non funzionava ma il controllore è stato aggressivo"

Ignazio Stagno
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Il ministro all'integrazione, Cecile Kyenge, si racconta in un'intervista a Chi, in uscita domani. Il ministro parla della sua vita in Italia e racconta come siano andate le cose quando è arrivata nel nostro Paese. "Non ho avuto problemi in Italia, sia quando sono venuta a Roma per studiare medicina, sia quando mi sono trasferita a Modena per vivere e lavorare. Certo, all'inizio c'era grande diffidenza, gli italiani però hanno una grande tradizione di accoglienza", spiega il ministro.  La figlia e il biglietto dell'autobus - Poi la Kyenge parla anche della sua famiglia e racconta un retroscena che riguarda sua figlia Giulia: "A mia figlia, che è italiana, è andata peggio. E' stata trattata male in autobus dal conducente, il quale pensava fosse straniera e che volesse fare la furba per non pagare il biglietto. Le mie figlie non si sentono diverse, perché hanno un padre italiano", racconta il ministro. "Un giorno, però, Giulia è tornata scioccata, perché il conducente dell'autobus l'aveva trattata male, pensando fosse straniera e che volesse fare la furba per non pagare il biglietto, mentre la sua tessera non funzionava. E' stato aggressivo e i compagni hanno dovuto difenderla. Io sogno di vedere le persone trattate come cittadini, senza differenze. La persona dovrebbe stare al centro di un progetto per una nuova convivenza".  Cambio di strategia - Insomma quanto accaduto alla figlia secondo il ministro è il campanello d'allarme per cambiare le regole sull'immigrazione in Italia. La Kynege ha proposto già nell'ordine: l'abolizione del reato di clandestinità e l'introduzione dello ius soli, la cittadinanza per diritto alla nascita. Due temi che fanno molto discutere. Argomenti scottanti che hanno anche irrigidito il ministro sulle sue posizioni al punto che qualche settimana fa a Milano in visita in una scuola non ha voluto stringere la mano ad un consigliere leghista. Ora la Kyenge con le interviste patinate a Chi vuole sedurre l'opinione pubblica, magari anche raccontando qualche episodio familiare. Il ministro cambia atteggiamento e vole essere friendly con quell'elelettorato che comunque ancora non scorda le picconate del clandestino Kabobo. (I.S)

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