L'assedio a Silvio

Mondadori, Unipol fino a VeronicaAltre cinque sentenze per il Cav

Nicoletta Orlandi Posti

Mica è finita. La condanna a sette anni stabilita ieri dal tribunale di Milano nel processo Ruby è soltanto l’antipasto. Silvio Berlusconi può sedersi comodo “a tavola” e gustarsi un menù assai ricco. Che gli sarà servito a partire già da domani. In tutto il Cavaliere deve fare i conti con altre cinque grande giudiziarie. C’è anzitutto l’appello per il caso Unipol. Poi la causa civile con l’ex moglie Veronica Lario, il processo in primo grado a Napoli per la presunta compravendita di senatori per far cadere il governo Prodi e la Corte di cassazione (forse in autunno) per la condanna in appello per la vicenda Mediaset.  Lodo Mondadori - Il primo piatto è il lodo Mondadori. Domani la terza sezione civile della Cassazione esaminerà il ricorso di Fininvest contro la sentenza di secondo grado che aveva stangato la holding dell’ex premier condannando la società a staccare un assegno da 560 milioni di euro alla Cir di Carlo De Benedetti. Si tratta della vicenda relativa, appunto, al cosiddetto lodo Mondadori. Compravendida senatori - Giusto il tempo di rifiatare e si riparte. Giovedì il leader del Pdl dovrà affrontare l’udienza preliminare a Napoli dopo che la Procura, il 9 maggio scorso, ha chiesto il suo rinvio a giudizio con l’accusa di corruzione per avere versato in nero tre milioni di euro a Sergio De Gregorio, all’epoca senatore eletto nell’Italia dei valori (Idv), al fine di farlo passare nelle file del centrodestra e rendere precaria la già difficile vita del governo Prodi. Oltre che per il Cavaliere, il rinvio a giudizio é stato chiesto per lo stesso De Gregorio e per l’ex direttore dell’Avanti Walter Lavitola. Unipol - C’è poi la questione Unipol. Si attendono le motivazioni della sentenza di primo grado con la quale Berlusconi era stato condannato per concorso in rivelazione si segreto d’ufficio. La pronuncia è arrivata il 7 marzo. I giudici della quarta sezione penale del tribunale di Milano hanno ritenuto colpevole il leader del Popolo delle libertà per la fuga di notizie circa la famosa intercettazione Fassino-Consorte («allora abbiamo una banca») ai tempi della scalata di Unipol alla Bnl, pubblicata sul  Giornale nel dicembre 2005. Dopo il deposito delle motivazioni i legali dell’ex premier hanno 45 giorni di tempo per presentare ricorso in appello, quando  però il reato sarà già prescritto. Fatto sta che entro l’estate arrivano le motiviazioni, che scateneranno comunque l’ennesima polemica. Mediaset - Il caso dei diritti tv Mediaset è uno dei primi che potrebbe arrivare alla sentenza definitiva.È anche uno dei dossier più complessi.  L’8 maggio scorso i giudici della seconda Corte d’Appello di Milano hanno confermato la condanna a 4 anni di reclusione, di cui tre coperti da indulto, per  Berlusconi, accusato di frode fiscale nell’ambito del processo sulla compravendita dei diritti tv Mediaset. I giudici confermando la sentenza di primo grado hanno condannato l’ex inquilino di palazzo Chigi a 5 anni di interdizione dai pubblici uffici. Ora tocca alla Cassazione e in questo  caso la pronuncia potrebbe arrivare tra le fine del 2013 e i primi mesi del prossimo anno.  Causa di separazione - Altra vicenda spinosa è quella sulla causa civile di separazione da Veronica Lario.  Un altro appuntamento per Berlusconi al Tribunale milanese sarà infattti il giudizio di merito, previsto per il prossimo anno, della Corte d’appello sulla causa di separazione con la ex moglie. Il Tribunale a dicembre lo ha “condannato” a versare 3 milioni di euro al mese di alimenti alla ex moglie. I giudici di secondo grado hanno respinto, in sostanza, la richiesta del leader del Pdl di sospendere d’urgenza l’esecuzione provvisoria della sentenza, concedendo all’ex premier solo un piccolo sconto: dovrà versare l’assegno mensile non a partire da maggio 2010 bensì da settembre dello stesso anno. La bastonata - tutta economica - non arriverà prima del 2014, ma il Cavaliere sta già facendo i conti.