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Travaglio contro Liguori: "Alla tua scuola di giornalismo imparano a leccare"

Travaglio, vicedirettore del

Marco Manetta attacca il master in giornalismo di Mediaset. Ma scorda qualcosa...

Ignazio Stagno
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A poche ore dalla sentenza per il processo Mediaset, gli attacchi di Marco Travaglio al Cav percorrono strade mai battute prima. Marco "Manetta" non risparmia nessuno pur di mettere nel mirino Silvio Berlusconi (e la sua azienda). Nella mattinata di lunedì 29 luglio, Travaglio, con un editoriale tra il serio e il faceto, ha puntato il dito contro la scuola di Giornalismo dell'Università Iulm di Milano che è in consorzio con Mediaset e che ogni anno sforna 15 giornalisti professionisti da inserire nel mercato del lavoro. Travaglio citando un'intervista a Panorama dell'amministratore delegato della scuola, Paolo Liguori,  tra le righe, ma nemmeno troppo, lascia intendere che la scuola di Mediaset-Iulm crea dei giornalisti che sanno "usare la lingua". Imparano "tutto con la lingua", scrive il vicedirettore del Fatto Quotidiano. Professor Travaglio -  Ecco il virgolettato dell'editoriale: "Li(n)guori afferma: 'Un giornalista oggi deve saper fare tutto. Noi formiamo giovani giornalisti 2.0, nella teoria e nella pratica. I partecipanti al master imparano ad adattare la prosa e il linguaggio a seconda del media su cui devono comunicare". Qui arriva la prima bacchettata del professor Travaglio, che sottolinea come al singolare si dica "medium" e non "media". La consueta superbia di chi immaginia di essere infallibile. Non finisce qui. Travaglio prosegue e continua con la citazione di Liguori: "I partecipanti al master imparano a condurre notiziari, montare servizi per la tv, come pure a scrivere per quotidiani, portali internet o uffici stampa". Fin qui le parole di Liguori. A questo punto arriva la stoccata al veleno di Travaglio che aggiunge: "Sì, i ragazzi imparano tutto con la lingua". Per Travaglio chiunque faccia il giornalista dopo aver studiato per due anni alla scuola Mediaset-Iulm sarebbe con un doppio senso, un "lecchino di professione". Ecco chi lavora col Fatto - Peccato che proprio al Fatto Quotidiano, sia alla redazione web sia a quella del cartaceo di Roma, arrivino ogni anno stagisti proprio dalla scuola dello Iulm-Mediaset. Ragazzi che comunque fanno il loro mestiere onestamente e usano la lingua solo per parlare. Ma non è tutto. Alcuni di questi ragazzi - di cui per ovvie ragioni non facciamo i nomi - hanno ottenuto un contratto di collaborazione al sito e all'edizione cartacea del Fatto, e qualcuno addirittura è in lizza per un'opportunità lavorativa a Servizio Pubblico, il quartier generale del giornalismo "travaglino", dove "regna" il comandante Michele Santoro. Il chiodo fisso di attaccare il Cav è storia vecchia per Travaglio. Ma per farlo ormai non guarda in faccia nessuno. Nemmeno qualche ragazzo che ha speso soldi e ha fatto sacrifici per riuscire a scrivere. Magari proprio sul Fatto Quotidiano. Travaglio lo sa, o fa finta di niente? (I.S)

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