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Consulta, Amato in corsa per un posto

Giuliano Amato

Il "Dottor Sottile" è in pole position per una poltrona in Corte Costituzionale. Il presidente Gallo lascia il 16 settembre da presidente emerito dopo solo 9 mesi. Un trucco per avere la pensione più alta

Ignazio Stagno
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Giuliano Amato, politicamente, non muore mai. Il suo nome è sempre in pole posotion per ogni tipo di carica istituzionale. Ora il "Dottor Sottile" è pronto per per la Corte Costituzionale. Il suo nome a quanto pare è tra quelli che girano per la successione dell'attuale presidente Franco Gallo. Eletto lo scorso Gennaio, Gallo resterà in carica fino al 16 settembre, poi toccherà trovare un sostituto. Ed ecco che arriva Giuliano Amato. Il bottino è ghiotto. Per l'"amaro Giuliano" sarebbe la terza pensione su cui mettere le mani. Una volta eletto presidente della Consulta, dopo esserne diventato membro, potrebbe andare in pensione, come nel caso di Gallo, con una trattamento previdenziale da "presidente emerito". La busta paga è pesante. I giudici della Consulta da tempo usano un tournover alla velocità della luce per assicurare a tutti la carica da presidente emerito. Quella poltrona vale oro. Nonostante la Costituzione preveda che l'elezione del presdente debba essere ogni 3 anni, la Consulta di fatto fa di testa propria. Ecco cosa prevede la Carta: "La Corte elegge tra i suoi componenti, secondo le norme stabilite dalla legge, il Presidente, che rimane in carica per un triennio, ed è rieleggibile, fermi in ogni caso i termini di scadenza dall'ufficio di giudice". Dunque secondo Costituzione il presidente dovrebbe cambiare ogni 3 anni, o quanto meno rieletto anche per un secondo mandato dopo 36 mesi. Le cose invece vanno in maniera completamente diversa. La poltrona da presidente con relativa pensione fa gola a tanti e allora bisogna accontentare tutti. Così dagli Anni Ottanta la norma è stata aggirata per un tornaconto personale.  Autoblu e indennità - Per consentire al maggior numero di membri di andare in pensione col titolo da presidente emerito, e fino al 2011 con tanto di auto blu a vita, si è deciso che il prescelto debba essere quello con il maggior numero di anni di servzio. Il principio di anzianità. Questo passaggio di consegne oltre a garantire una pensione più sostanziosa rispetto a quella di un semplice giudice costituzionale, offre anche un'indennità aggiuntiva in busta paga: "I giudici della Corte costituzionale hanno tutti ugualmente una retribuzione corrispondente al complessivo trattamento economico che viene percepito dal magistrato della giurisdizione ordinaria investito delle più alte funzioni. Al Presidente è inoltre attribuita una indennità di rappresentanza pari ad un quinto della retribuzione", recita la legge 87/1953. Successivamente, il legislatore è intervenuto con legge 27 dicembre 2002, n. 289, sostituendo il primo periodo dell'originario art. 12, comma 1, della legge 87/1953 nei seguenti termini: "I giudici della Corte costituzionale hanno tutti egualmente una retribuzione corrispondente al più elevato livello tabellare che sia stato raggiunto dal magistrato della giurisdizione ordinaria investito delle più alte funzioni, aumentato della metà". Resta ferma l'attribuzione dell'indennità di rappresentanza per il Presidente. Quella era intoccabile.  Presidenti solo per 3 mesi - Così ad esempio accade che Giovanni Maria Flick è stato presidente per soli 3 mesi, dal 14 novembre 2008 al 18 febbraio 2009. Flick si difese dicendo che quella "era ormai una prassi consolidata". Già, consolidata in barba alla Carta Costituzionale che loro per primi dovrebbero rispettare. Gustavo Zagerblesky ad esempio è stato presidente per soli 7 mesi. Poi è stato il turno di Valerio Onida, presidente per 4 mesi dal 22 settembre 2004 al 30 maggio 2005. Ugo De Servio invece ha tenuto la poltrona dal 10 dicembre 2010 al 29 aprile 2011, 4 mesi anche per lui. Recordman invece Alfonso Quaranta che è stato in carica per un anno e sette mesi, dal 6 giugno 2011 al 27 gennaio 2012. Ora è il turno di Gallo che è rimasto in carica solo 9 mesi. Amato sarà ben lieto di prendere il suo posto. Quei 31 mila euro di pensione che percepisce mensilmente sono davvero pochi in tempo di crisi. (I.S.)

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