Il quesito

Cruciani: "I profughi hanno la consapevolezza di poter morire". Ma da che età?

Andrea Tempestini

Una valanga di critiche piovuta su Twitter e social assortiti. Attacchi frontali anche dagli ascoltatori in radio, e dalla spalla David Parenzo. Nulla di nuovo, insieme, per La Zanzara Giuseppe Cruciani. Ed infatti non è questo ciò che ci interessa. La polemica nasce su un'idea, in verità già ribadita più volte in passato, ma destinata a fare molto più rumore a poche ore dall'ecatombe di Lampedusa, dove i morti si contano a centinaia: chi prende un barcone della speranza mette in conto la possibilità di morire. Il naufragio, per il conduttore di Radio 24, è un'ipotesi da considerare; chi si mette a bordo di una carretta del mare lo sa benissimo. E, dunque, le morti sono sì una tragedia ma tutt'altro che inaspettata o imprevista. Chi tenta la traversata, questa la sintesi del Cruciani-pensiero, ha la consapevolezza di poter morire. Una posizione discussa e discutibile, ma onesta. Con altrettanta onestà, senza retorica ma limitandosi ai fatti, poniamo a Cruciani una domanda: anche i bambini hanno la consapevolezza di poter morire? O meglio, a che età si ha la consapevolezza di poter incontrare la morte?