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Il Pd Gianluca Vichi pesta l'arbitro che gli nega un rigore: la follia del giovane dirigente scelto da Matteo Renzi

Giovanni Ruggiero
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Gianluca Vichi doveva essere una delle grandi promesse del vivaio Pd, almeno prima che un suo gesto folle lo trasformasse in uno dei più grandi imbarazzi per il partito di Matteo Renzi. Proprio il segretario Dem aveva scelto il 21enne di Pesaro tra i 20 millenials da inserire nella Direzione nazionale del Pd, un ruolo di grande prestigio per un giovanissimo militante, unico rappresentante delle Marche. A Vichi però deve essersi occlusa una vena durante una partita di calcio giovanile. Il 21enne era al seguito della sua squadra, per la quale fa il dirigente sportivo. Mentre seguiva la partita dalla panchina, l'arbitro ha negato un rigore ai suoi, Vichi non ci ha visto più, è entrato in campo e ha colpito all'addome il direttore di gara, Simone Giacomucci. Sul Resto del Carlino è lo stesso dirigente Pd a tentare una difesa surreale: "Mi dispiace, anche se a dire il vero non ho colpito l'arbitro con un calcio alla pancia, ma con una ginocchiata alle costole. Riconosco di avere sbagliato - ha aggiunto Vichi - e chiedo scusa a tutti, compreso il partito". Il 21enne dem è stato ovviamente punito dal Giudice sportivo che lo ha condannato a non mettere più piede su un campo da calcio per i prossimi due anni, più una multa di 500 euro. E i suoi guai non sono ancora finiti, perché all'interno del partito, a cominciare dalle sezioni più accese di Pesaro e Urbino, sono in tanti a chiedere la sua rimozione dalla direzione nazionale. Secondo i media locali però i dirigenti provinciali del Pd sarebbero propensi a perdonare il gesto vergognoso di Vichi. Chissà però se proprio Renzi, con un passato da arbitro di calcio, sarà disposto a tollerare la pazzia del suo dirigente. 

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