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Silvio Berlusconi, anche Michele Santoro fa retromarcia: "È come me, un vecchio saggio"

Eliana Giusto
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"Silvio Berlusconi è come me, cioè una specie di vecchio saggio che si aggira sulla scena con l'aria di chi si chiede: Che devo fare?". Michele Santoro, in una clamorosa intervista al Foglio, rivaluta di fatto il Cavaliere: "È stato molto abile a fare un gioco per lui inusuale: aspettare che gli altri sbagliassero. Anche le sue interviste sono apparse molto ragionevoli. Da uno che ha la testa sulle spalle. Ha detto cose sagge. Anche se ora, piano piano, stanno venendo fuori i suoi limiti". Leggi anche: De Benedetti: "Berlusconi mi ha chiamato dopo la sparata di Scalfari e..." Non vuole parla di ripensamento vero e proprio - "ma figuriamoci se lo rivaluto. Ovviamente no" - però è costretto ad ammettere che forse, come ha anche dichiarato Eugenio Scalfari durante un'intervista a Bianca Berlinguer ("tra Berlusconi e Di Maio meglio Berlusconi"), Silvio è l'unico che si salva nello scenario politico attuale: "C'è la ricerca del meno peggio - ragiona Santoro -. Una specie di gioco di società nel quale lui s'infila, perché è sempre bravo a fiutare l'aria. Ma è impensabile per chiunque, anche per lui, fare il capo politico a ottantatré anni". La sinistra, da parte sua, ha sbagliato tanto: "Penso che negli anni del berlusconismo imperante eravamo finalmente una società nella quale esistevano due grandi partiti a confronto. In una logica dell'alternanza. Il problema è che entrato in crisi Berlusconi questo magma non si è solidificato. L'opposizione non ha partorito un'idea di governo che ci portasse a diventare una democrazia compiuta. Così la crisi dell'opposizione, e la crisi di Berlusconi, ci hanno portato dove siamo". E oggi siamo, secondo Santoro, "nel momento più basso forse mai raggiunto dalla classe dirigente. Tutti cercano le soluzioni nel senso comune. Un po' come in tivù. La sinistra sa solo criticare Renzi. Renzi ha perso smalto". 

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