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Marco Travaglio, il travaso di bile contro Maurizio Martina: l'articolo-vergogna

Giulio Bucchi
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Marco Travaglio ha trovato il suo nuovo bersaglio, da picchiare duro come un pungiball. È Maurizio Martina, il segretario reggente del Pd, anzi per dirla con le parole sprezzanti del direttore del Fatto quotidiano "autoreggente". Travaglio è rimasto assai deluso dall'atteggiamento di Martina, che prima ha annunciato la volontà di parlare con il M5s sull'ipotesi di governo, poi, dopo essere stato stoppato in diretta tv da Matteo Renzi, ha criticato aspramente la presa di posizione del suo predecessore, nella sostanza ma soprattutto nel metodo (umiliante). Peccato, per quelli del Fatto, che già speravano in un siluramento dell'odiato Renzi e in un governo dei sogni giallo-rosso.  Leggi anche: "Tra Di Maio, Renzi e Martina...", la clamorosa sentenza di Vauro Per rappresaglia, Travaglio vomita una serie di insulti sul povero Martina, peggio pure dei proverbiali Nicolazzi Tanassi e Cariglia, "gli ectoplasmi socialdemocratici alla cui inesistenza Fortebraccio dedicò memorabili pezzi satirici che si concludevano invariabilmente così: Arrivò un'auto blu, non ne scese nessuno, era Nicolazzi/ Tanassi/ Cariglia". Sperava in una sanguinosa direzione Pd, il direttore. "Purtroppo, ieri, Martina non è pervenuto - scrive ancora nel suo editoriale -. Non che non ci fosse, anzi: il guaio è proprio che c'era e, come sempre accade quando c'è, nessuno se n'è accorto. Quando va al cinema, per dire, e prende posto su una poltrona, c' è sempre qualcuno che si siede sopra di lui. Lo schiaccia e rimane lì per tutto il film, malgrado le sue reiterate proteste". E così, scuote il capo Travaglio, Renzi si è ripreso il Pd, lo ha rimesso all'opposizione di tutti e con un unico sbocco: "L'ennesimo governissimo alla Monti con tutti dentro (sempreché gli altri ci caschino). Perché con la Lega non si governa, con FI non si governa, col M5S non si governa, però con la Lega, FI e M5S insieme si governa eccome. Per fare le famose riforme (ciao, core)".

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