La triste parabola

Monti nel Gruppo misto: circondato dai vendoliani

Andrea Tempestini

Se n'è andato, Mario Monti. Il leader del centrino non è più leader nemmeno del centrino. Sconfessato dai suoi, rimasto solo, si è dimesso dalla presidenza. Colmo di rancore, ha puntato il dito un po' contro tutti, compresa Daria Bignardi e il cagnetto Empy. Ma il senatore Monti, che per inciso è anche senatore a vita, in Parlamento ci rimane. Per lui si spalancano le porte del Gruppo misto. E chi c'è, al gruppo misto? Semplice. Sei senatori a vita, un membro non iscritto ad alcuna componente, i tre senatori del Gap e tre senatori che hanno abbandonato il Movimento 5 Stelle. Infine, i 7 senatori eletti tra le fila di Sinistra e Libertà, il partito di Nichi Vendola, troppo pochi rispetto ai dieci necessari per la creazione di un gruppo autonomo. Infine, ciliegina sulla torta, la presidente del Gruppo misto, l'altrettanto vendoliana Loredana De Petris. "Niente male per 'chi-vi-parla-io-che-ho-salvato-l'Italia", fa notare un tagliente Maurizio Gasparri su Twitter. La triste parabola di Monti, insomma: finisce circondato (e presieduto) dai comunisti.