L'anticipazione del direttore

Sergio Marchionne, Vittorio Feltri: "Il fumo non c'entra", la scoperta di Libero

Davide Locano

"Sergio Marchionne? Un genio, per quanto non poteva essere amato da tutti". Questo il parere di Vittorio Feltri sull'ex ad di Fca, morto mercoledì 25 luglio. A SkyTg24, il direttore, sottolinea come "in Italia era anche odiato, la sinistra in particolare lo detestava. Puntava al progresso e al reddito delle aziende, le sole cose che possono dare lavoro. Ma in Italia - continua il direttore di Libero - abbiamo una concezione particolare degli imprenditori, considerati troppo spesso sfruttatori ed evasori: c'è una mentalità ostile. E poiché era il re degli imprenditori era particolarmente odiato. Si pensi all'offensiva prima pagina de il manifesto, con cui gli hanno sostanzialmente augurato la morte". Leggi anche: "Quella volta in cui Marchionne mi telefonò, e...": la rivelazione di Vittorio Feltri E dopo il ricordo, Feltri annuncia rivelazioni importanti che verranno pubblicate su Libero in edicola domani, venerdì 27 luglio. "Il tipo di cancro che lo ha colpito - ha sottolineato il direttore - non ha nulla a che vedere con il tabacco". Interpellato sulle ragioni di tale affermazione, Feltri riprende: "Melania Rizzoli ha potuto analizzare la questione. Il cancro che lo ha colpito non ha nulla a che spartire con il fumo. Domani su Libero lo spiegheremo nel dettaglio". E ancora, il direttore sottolinea come "durante l'anestesia un embolo lo avrebbe colpito al cervello. Quando lo hanno risvegliato, i medici se ne sarebbero resi conto. Dare sempre la colpa al fumo senza dati certi - conclude il direttore - è un'operazione pressapochistica".