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Alda d'Eusanio, il dramma umano privato: "Volevo mollare tutto, chi mi ha salvato"

Maria Pezzi
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Fatta fuori dalla Rai, salvata da Chiambretti, riportata alla vita dal gossip. Sintetizza così i suoi ultimi anni di carriera Alda D' Eusanio, giornalista e conduttrice tv, che dall' 1 ottobre torna in televisione con il rotocalco rosa Vite da copertina, in onda dal lunedì al venerdì alle 17.45 su TV8. A lei il compito di guidare il telespettatore nel cuore delle vicende dei personaggi che hanno segnato la storia dello spettacolo e non solo: ecco dunque alternarsi le storie di rivalità made in Italy - da Selvaggia Lucarelli vs Alba Parietti a Barbara D' Urso vs Federica Panicucci - a quelle dal respiro internazionale, come tra Meghan Markle e Kate Middelton o tra Jennifer Aniston e Angelina Jolie, passando per la caduta in "disgrazia" e i guai finanziari di star come Mike Tyson ed Elton John. Signora D' Eusanio, avrebbe mai immaginato di ripartire dal gossip? «Mai! Ma questo, in fondo, non è gossip: parla delle celebrità, certo, ma lo fa in un modo più rispettoso, toccando il loro lato umano e non solo quello tanto caro al pettegolezzo. Questo programma va al di là della pruderie». Lei si sente un po' una diva da copertina? «No. La mia è una vita come quella di tanti altri, fatta di mercato, caffè con gli amici, cene in casa. Sono lontana da Festival, party esclusivi, copertine di riviste patinate». Per approfondire leggi anche: Alda d'Eusanio choc: "Quando ero in coma..." Perché ha accettato una sfida simile su una emittente piccola e giovane e ben lontana dalla Rai? «La Rai è da sempre gestita politicamente, lì si tirano tante metaforicamente di quelle "coltellate" che non potete immaginare, qui invece ti vogliono per il tuo valore, le tue capacità. Mi hanno voluta perché sono brava. Così mi hanno detto. E così, all' età di 68 anni (li compirà il 14 ottobre, ndr) riparto, orgogliosamente, da qui. Cosa l' ha colpita di questo format? Lei non è propriamente una gossippara? «Mi ha colpito il fatto che, nell' era della volgarità, dell' urlo, anche e soprattutto in politica, della intelligenza che tace, si usino toni garbati. Come sono io». Lei però qualche "vaffa" non lo ha negato alle alte sfere Rai... «Sì, se c' era da mandare a fanc... un direttore, ce lo mandavo. Poi però hanno fatto di me carne di porco. E così, se serviva il mio posto per un altro conduttore, me lo portavano via. Ma sa cosa succedeva sistematicamente?». Dica. «Che i programmi che io avevo portato al successo incominciavano a perdere ascolti e alla fine venivano chiusi». Si sente un po' come Fabrizio Frizzi, pare di capire... «Sì. Perché la Rai ha osannato Frizzi dopo la sua morte, ma non dimentichiamo che Fabrizio non ha potuto mettere piede in Rai per otto anni». C' è un grazie che si sente di dire? «Sì, a Piero Chiambretti, un amico davvero prezioso e meraviglioso. Avevo deciso di trascorrere gli ultimi anni della mia vita serenamente lontana dalla televisione perché non volevo più soffrire: il lavoro mi ha dato tanta sofferenza e di me sono state scritte le cose peggiori del mondo. Poi Piero un giorno mi ha chiamata...». E cosa le ha detto? «Tu devi venire a fare l' opinionista nel mio programma. Non c' è più Gene Gnocchi e tu sei perfetta quel posto. Mi sentivo inadeguata, ma ci sono andata. E mi sono divertita tantissimo. Chiambretti è unico: sa rendere intelligente, spettacolare anche il nulla». Se potesse tornare indietro, cosa cambierebbe? «Rifarei tutto quello che ho fatto». A quale dei suoi programmi ripensa con più nostalgia? «Ad Al posto tuo, che mi ha divertita moltissimo e mi ha dato un grande successo di pubblico. E infatti poi me lo hanno portato via. E poi a Ricomincio da qui, in cui raccontavo storie di persone in difficoltà e il superamento delle medesime. Il dolore, i problemi ti costruiscono attorno un muro, io al posto di quel muro creavo solidarietà». Un rimpianto? «Nessuno. Ho troppa autostima».  di Silvia Tironi

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