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Pd, Massimo Cacciari: "Se saremo europeisti verremo travolti, non si può difendere l'indifendibile"

Caterina Spinelli
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Anche per le europee il Partito democratico sembra diviso: "Se saremo europeisti tout court verremo travolti. Non possiamo difendere l'indifendibile. Dobbiamo ripensare radicalmente l'Unione". A parlare è Massimo Cacciari, l'ex sindaco di Venezia, invitato da Maurizio Martina al Forum del Pd, terminato ieri, 28 ottobre. "Contro i sovranisti i liberali facciano la loro parte, così come i socialdemocratici e la sinistra radicale. È il modo migliore di raccogliere le forze". Immediatamente Martina si appella, invece, a un fronte largo, "che vada oltre il Pd" che coinvolga le iniziative per Riace, Lodi, Roma contro la Raggi". Leggi anche: Cacciari e l'impensabile appello all'Ue Più incerto è Andrea Marcucci, il capogruppo al Senato: "Alle prossime elezioni europee e amministrative il Pd dovrà andarci serrando le fila e se questo dovesse portare a posticipare il congresso non mi straccerei le vesti. Il congresso va fatto in tempo molto rapidi, non si può andare a fine marzo". Marcucci intravede dei rischi nell'andare al confronto interno "all'inizio del 2019", perché "rischia di coincidere con il periodo peggiore". Marcucci si riferisce al congresso indetto da Martina, affinché l'Assemblea nazionale si riunisca nuovamente. Per il segretario del Pd si tratta di un'occasione per rinnovare un partito decaduto e che deve affrontare le primarie, ma per molti si tratta di una tattica dello stesso Martina che punta a fare il bis. 

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