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"Caro Vittorio ti scrivo", Vittorio Feltri e il libro su di lui: "Siamo uomini, non Dio"

Matteo Legnani
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È uscito un libro, ne escono tanti. Ma questo dal mio punto di vista non può essere trascurato. Ecco il titolo: "Caro Vittorio, ti scrivo...". Editore Albatros. Il testo è rivolto alla mia trascurabile persona, che fra i molti difetti, ha anche quello di dirigere da anni numerosi quotidiani. L'autore, Rino Fruttini, ha compilato quasi 400 pagine nelle quali a tratti mi elogia per ciò che ho fatto nel mestiere di giornalista, e a tratti mi critica, sarebbe meglio dire sfotte. È lo stesso. Io non mi offendo facilmente, accetto tutto tranne gli insulti. Ciò che mi sorprende è che costui si sia preso la briga di sprecare tanto inchiostro per dichiarare che nel lavoro alterno momenti di lucidità a momenti in cui non capisco un tubo. Lo sapevo già da me. Non c' era bisogno di un tomo redatto con cura per comunicarmelo, bastava una cartolina, invece mi è toccato leggere un sermone interminabile e a volte - egli mi perdoni - noioso perché troppo cattedratico e professorale. Dalle mie parti si esclama ridendo che l' ora del coglione piglia chiunque. Ovvio che spesso abbia preso pure me e che, pertanto, abbia dato alle stampe qualche fesseria. Cosa che è accaduta, nella stesura del suo volume, all' amico Fruttini, benché questi non sia sprovveduto. Non sempre chi verga un articolo o si impegna a stendere un libro è assistito dall' ispirazione e dall' intelligenza. Probabilmente ho commesso tanti errori di cui, qualora ne abbia avuto contezza, mi sono pentito. D' altronde nel campo delle opinioni non vi sono mai certezze assolute. Le nostre riflessioni dipendono non solo dagli studi e dalle osservazioni della realtà, ma anche dell' umore e perfino dal malumore. Siamo uomini e non Dio. Tante idee - Per quel che mi riguarda posso affermare di essere spesso pieno di idee, però sovente non le condivido. Eppure una volta messe nero su bianco talora si ritorcono contro di me, avendole firmate e divulgate quali prodotti del mio pensiero, diventano capi d' accusa verso il sottoscritto, anzi, soprascritto. Questo assunto in ogni caso non vale soltanto per me, ma altresì per Fruttini che mi fa le pulci e in alcune circostanze mi ha strapazzato a torto. Nel senso che anche egli non ha sempre ragione come il Duce e gli capita di esprimere sciocchezze. Ne cito una esemplificativa e piuttosto grave. Accusa una nostra redattrice di dedicarsi ad argomenti che non le competono (politica europea) la quale costui considera indegna di tali argomenti, scambiandola per esperta di cuori infranti, quando si tratta di una signora laureata in scienze politiche e specializzata in relazioni internazionali. Nulla di grave, tuttavia ciò dimostra quanto sia facile, quasi fatale, pestare una cacca spacciandola per una torta farcita di buon senso. I ringraziamenti - Comunque prendiamo per eccellente, ossia un contributo culturale importante, immagino faticato, il libro di cui discettiamo. Cosicché ringraziamo Fruttini di averci riservato tanta attenzione nel corso degli anni. Non ho la presunzione di aver illuminato con la mia prosa colloquiale la cronaca del Paese disastrato, spero soltanto di essere stato coerente nel narrare e nell' interpretare, non conformisticamente, quanto si è sciorinato dinanzi ai nostri occhi in questa epoca tribolata, eppure non peggiore delle precedenti. I miei fogli non hanno la pretesa di assurgere a livello dei vangeli, si accontentano di essere lo specchio della vita. di Vittorio Feltri

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