
Grillo al Senato: ma la prossimavolta vi mando Casaleggio

Il leader dei Cinque in tribuna a Palazzo Madama per assistere al dibattito. "Mai più, questo è un posto da psicanalisi"
"Non posso stare a Roma, io qui non ci vengo più, vi prego non qui dentro con giacca e cravatta. Io sono frastornato, ora vado via e mi faccio vedere da un psicoterapeuta per riprendermi da questa fatica mentale". A Beppe Grillo una giornata a Palazzo Madama è costata davvero tanto, almeno a parole. Sfrutta l'occasione come un vero maestro e ributta tutto sul tavolo dell'antipolitica come se fosse già - o ancora? - in campagna elettorale. Sa che ai suoi elettori questo piace, sa che gli anti-casta non vogliono sentir parlare di quanto è buona la bouvette, ma vogliono criticare, giudicare, condannare. Per questo il leader dei 5 Stelle fa un ritratto senza scrupoli dell'Aula: "Ho visto un Casini che parla e la gente che lo stava a sentire: perdere 8 minuti così. Questi si aggrappano al nulla, al Regolamento". In Parlamento, dice un Grillo vecchio stile, mancano "dignità e sovranità, ci sono solo queste persone qua - dice indicando il senatore seduto accanto a lui, Maurizio Buccarella - messe in un angolo, sfottute ogni giorno su proposte vere. Mi sono distratto un attimo e avevano già votato". Copione - Già pregusta gli applausi via web che gli riserveranno i suoi elettori e allora, da bravo attore ripercorre tutto il copione che l'ha reso famoso e rispettato al di fuori del palco: "Entri nel Palazzo e vedi strane figure - dice - si apre l'ascensore ed esce Gasparri, poi vedi Calderoli che fa l'animatore del parco giochi, del club Mediterranee. I nostri qui non c'entrano nulla, loro sono persone perbene. Qui dentro c'è tutto ma in questo posto manca la dignità e l'orgoglio, è una seduta di di psicoanalisi". Grillo, insomma, non vuole proprio tornarci perché ha paura di incontrare un senatore, di parlarci e di trovarlo simpatico, "e solo dopo 10 miunti - dice - mi dite che è del Pdl". Sarebbe gravissimo, ai suoi occhi. E allora spera davvero di non fare più un'esperienza del genere e di resistere alle richieste dei suoi che, invece, lo vorrebbero più presente e partecipativo. Almeno non solo online. Lui accetta e, ammorbiditosi dopo l'incontro di ieri, dice che spera "di non fare più questa esperienza, la prossima volta vi mando Casaleggio".
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