Durissimo

Luigi Di Maio scaricato anche dal sociologo De Masi: fannulloni ed evasori, un accusa drastica

Matteo Legnani

Doveva esserci lui, il sociologo Domenico De Masi, al ministero allo Sviluppo economico dove oggi sta Luigi Di Maio. Ma poi, cosa tutt'altro che infrequente nel M5S, sono iniziati i dissapori e le incomprensioni. E, dopo la vittoria alla elezioni, Luigi Di Maio s'è preso il ministero e De Masi è diventato uno dei tanti "ex". E sì che lui era stato uno dei creatori del reddito di cittadinanza. Ma oggi si scaglia contro quello che entrerà in funzione ad aprile. "Chi lo percepirà, nella formula odierna, continuerà a fare altri lavori in nero e per un pezzo prenderà anche i soldi del 'reddito'. E poi - prosegue - bisogna fare una distinzione tra 'disoccupati poveri' e 'disoccupati che poveri non sono'. Questo è un reddito per i poveri, non per i lavoratori, e non distingue nemmeno tra poveri falsi e veri". Quindi, l'intervista concessa a Il Giornale, si conclude con una stoccata all'intero esecutivo: "In un Paese sempre più malato il popolo dovrebbe scegliere i medici più bravi. Lei farebbe mai curare suo figlio malato da uno studente di medicina? In questo governo nessuno ha mai fatto il mestiere che è oggi chiamato a fare. E' un governo scuola-lavoro, un governo di stagisti". Leggi anche: Il sociologo De Masi condanna Di Maio: "I grillini si sgretolano"