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Marco Travaglio, senza vergogna come difende l'analisi costi-benefici sulla Tav

Matteo Legnani
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Una specie di giapponese, nascosto nella giungla: Marco Travaglio, grande esperto di guerre perse (prima al fianco del Pd in funzione anti-B., e sappiamo come è finito il Pd), è l'unico in Italia a difendere a spada tratta, senza riserve e senza alcun dubbio oltre che prudenza, l'analisi costi-benefici fatta realizzare dal ministero dei Trasporti di Danilo Toninelli sulla Tav Torino-Lione. "Un Paese serio, dopo il rapporto costi-benefici del governo, la finirebbe qui. Ma qui siamo in Italia, dunque...". E giù, al solito, a parlare di mazzette già prese, pagate o promesse, di paccate di soldi. E a ridicolizzare i vantaggi ambientali, i posti di lavoro, i vantaggi per il Pil che l'opera porterebbe con sè. Leggi anche: Tav, il commissario del governo Paolo Foietta: "L'analisi costi-benefici è una truffa". La fine del M5S

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