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Vittorio Sgarbi scandalizzato, l'ultima porcheria: "Insulto all'Italia da parte dello Stato"

Teresa Pica
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L'immagine dei turisti che mostravano il biglietto prenotato e pagato per visitare L'ultima cena di Leonardo da Vinci il 1° maggio e che hanno trovato l'ingresso sbarrato, ha fatto il giro del mondo, suscitando imbarazzo e indignazione. Nonostante le parole da parte della dirigente del complesso museale, Emanuela Daffra, che ha dichiarato, seppur in ritardo di aver avvisato i visitatori e che dietro questa chiusura c'è una mancanza di personale le scuse non sono bastate. Tramite le pagine de Il Giornale ha detto la sua a riguardo Vittorio Sgarbi: "Non ci sono giustificazioni. La chiusura del Cenacolo di Leonardo il primo maggio è una inconcepibile testimonianza di abdicazione dello Stato e di mancanza di rispetto per i cittadini italiani e per i turisti e visitatori stranieri. Una pagina umiliante e deprecabile. La proprietà del Cenacolo è dello Stato, e la sua natura è di un museo pubblico come gli Uffizi, come il Louvre, come Brera". Leggi anche: Vittorio Sgarbi: "Presidi che vietano i crocifissi? Li licenzierei tutti" A rendere tutto ancor più grave, aggiunge il critico d'arte, è che tutto ciò accada nell'anno del cinquecentesimo anniversario della morte dell'artista, in un momento in cui anche il nostro Presidente della Repubblica si trova in Francia per onorarlo. "Un gestore intelligente non avrebbe consentito mai la chiusura del primo maggio, oltre che per l'anniversario anche per le ragioni simboliche che ci vedono comunque subalterni al Louvre (che realizzerà a breve la grande mostra monografica, umiliandoci), anche perché i musei devono essere aperti sempre nelle giornate di festa, per ovvie ragioni, di turismo e di rispetto per la cultura e la dignità dello Stato. Quello che è accaduto è imperdonabile. Preferirei dire: impossibile. Un primo maggio umiliato. Un insulto all'Italia e a Leonardo da parte dello Stato".

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