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Otto e mezzo, la faccia di Beppe Severgnini l'attimo prima di spararla grossa: cosa gli hanno detto le urne

Gino Coala
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Come un cane da tartufo, Beppe Severgnini a Otto e mezzo su La7 è riuscito a trovare il modo per spararla più grossa degli altri ospiti di Lilli Gruber, Andrea Scanzi e Massimo Cacciari. Cimentandosi nell'analisi del voto delle elezioni Europee, la firma raffinata del Corriere della sera è riuscito a individuare l'indicazione più lontana dalla realtà che sarebbe arrivata dalle urne: "In Italia - ha sentenziato il maestro di giornalismo - è arrivato il tempo di avere un movimento liberal-democratico, che sia Carlo Calenda o qualcun altro". Peccato però che, a parte l'ex ministro Pd, il resto degli eletti dem vengano quasi tutti dall'ala più a sinistra del partito, se non addirittura da chi quello stesso partito lo aveva lasciato per "rilanciare la sinistra". Leggi anche: Otto e mezzo, Severgnini disgustato dal governo Lega-M5s: "Con i contratti si comprano gli appartamenti"

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