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Sindaco pestato dai rom dopo aver chiesto loro di lasciare la città. Solidarietà anche da Luca Zaia

Caterina Spinelli

"Sono stato letteralmente picchiato dai nomadi, li denuncio". Il sindaco leghista di Caerano San Marco (Treviso), Gianni Precoma, è intervenuto per smantellare un accampamento abusivo e, per tutta risposta, è stato massacrato di botte. È accaduto nella serata di sabato 10 agosto, quando il primo cittadino si è presentato in via dell'Artigianato dove un gruppo di rom aveva stanziato il proprio camper e la propria tenda.  Leggi anche: Giorgia Meloni scoperchia lo schifo: "Così i rom riducono le vecchiette" Solidarietà nei confronti di Precoma è stata espressa dal presidente del Veneto, Luca Zaia, secondo cui "è allucinante che un sindaco di quelli che ama la propria terra, il decoro urbano e vuole tutelare i suoi cittadini, intervenuto soltanto per far osservare leggi e regolamenti, venga pestato brutalmente a sangue. Solidarietà assoluta e fraterna al sindaco Gianni Precoma, 'colpevole' di aver fatto il bravo amministratore. I cittadini onesti e tutti gli amministratori del Veneto si stringono a te. Al sindaco di Caerano, ricoverato in ospedale a seguito delle percosse, giungano il mio personale abbraccio, gli auguri di pronta guarigione e, soprattutto, la certezza di non essere solo nella comune battaglia - conclude - per il rispetto della legalità e della civile convivenza". Gianni Precoma, sindaco di Caerano S. Marco, Treviso Massacrato di botte da nomadi che voleva allontanare. Lui dice che denuncerà Ma a loro che gliene frega? Sanno di essere protetti dalla sinistra e certa stampa, che definiscono Precoma un sindaco-sceriffo e allusioni del caso pic.twitter.com/DpY3aDttTO— Ginevra ~•°♥°•~ (@ginevra2612) August 11, 2019