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De Luca a gamba tesa su Salvini: "Se fai il ministro ti vesti da cristiano, non da uomo di Neanderthal"

Stefano Boffa
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Un Vincenzo De Luca senza peli sulla lingua quello intercettato dai giornalisti a Cernobbio, sul lago di Como, in occasione del Forum Ambrosetti. Il governatore della Campania e big del Pd ha commentato la fuoriuscita dall'esecutivo della Lega e di Matteo Salvini, non lesinando qualche attacco: "Lui parla di attaccamento alla poltrona, ma quando era ministro dove stava seduto, per terra? Su una poltrona", per poi ritornare ai celebri fatti del Papeete: "Rispetto chi ha portato un partito dal 7% al 34%,[...] ma se fai il ministro devi vestirti da cristiano, non da uomo di Neanderthal. Non puoi fare il ministro dell'Interno e stare a ballare con una sgallettata quando suonano l'inno d'Italia, ma stiamo scherzando?" Leggi anche: Vincenzo De Luca e i "navigator": "La Regione Campania non c'entra nulla, colpa di Di Maio" De Luca non ha risparmiato dalle sue frecciate nemmeno i nuovi alleati di Governo del Pd, i 5 stelle: "Noi veniamo da un decennio di imbecillità diffusa in questo Paese, di violenza del linguaggio, di banalizzazione la cui responsabilità principale è dei 5 stelle, fautori del monopolio dell'onestà, dei salti in piazza e dei vaffa a tutti quanti".  Al contempo, De Luca apre anche ad una possibile "redenzione" dei grillini con questa nuova esperienza di Governo: "Ho sentito dire che per il M5s quest'ultima esperienza al Governo è stata una lezione, mi auguro che imparino a rispettare gli interlocutori senza attribuirsi il monopolio dell'onestà", con menzione ai casi dei condoni fiscali, dell'Ilva e della Tap. Infine, su Luigi Di Maio ministro degli Esteri, più volte sbeffeggiato dallo stesso De Luca con il nomignolo di "webmaster": "Ricordo una cosa del genere, eravamo molto al di sotto della realtà, per la verità". 

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