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Alessandro Sallusti in difesa di Silvio Berlusconi: "Basta alla libertà di devastare vite"

Caterina Spinelli
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"Ci risiamo, ogni tanto il mostro si immerge nelle sue putride acque e quando si spera sia scomparso per sempre eccolo riaffiorare, più violento e famelico di prima. La sua preda preferita da ormai trent'anni è sempre la stessa, Silvio Berlusconi". Alessandro Sallusti, come tanti italiani, condanna quella magistratura che spesso e volentieri (senza ragioni) torna a puntare il dito contro il Cavaliere. "Smascherato l'inganno che fosse un 'evasore seriale' per via di una (ingiusta) condanna, respinta al mittente l'infamante accusa di aver messo su un giro di prostituzione minorile (caso Ruby), ridicolizzato il sospetto con le scuse di fatto della procura di Milano che ci fosse la sua mano dietro la misteriosa morte (poi accertata per cause naturali) di Imane Fadil, una delle testimoni del processo Ruby, dopo tutta questa macelleria giudiziaria-mediatica ecco rispuntare la mafia". Leggi anche: Sallusti contro Greta Thunberg: "Non ti ho rubato un bel niente" Ora, infatti, spunta l'ipotesi che potrebbe essere lui il mandante del fallito attentato al tritolo del '93 contro il suo amico (e dipendente) Maurizio Costanzo."Se per 'autonomia della giustizia' si intende la libertà di devastare vite e storie personali e pubbliche allora è davvero arrivato il momento di dire basta, non sui giornali ma in Parlamento".

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