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Alessandro Sallusti su Renzi: "La probabilità che rimanga in equilibrio è proporzionale al numero di fessi"

Caterina Spinelli
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"Una delle doti di Matteo Renzi è la furbizia, uno dei suoi limiti è l'eccesso di furbizia". Alessandro Sallusti non ha dubbi, l'ex premier "è come il giocoliere che cammina su un filo teso nel vuoto e la sua probabilità di rimanere in equilibrio è proporzionale al numero dei fessi disposti a credergli". Eppure quel furbetto precipitato tempo addietro, oggi sembra essersi preso la propria vendetta: "Ci riprova con rinnovato vigore, al punto che ieri, dal palco della Leopolda, ha fatto appello al popolo liberale di mollare Forza Italia e confluire nel suo nuovo partito, Italia Viva. Siccome i fessi abbondano, che qualche deputato o senatore cada nel tranello è sempre possibile, dipende dal prezzo che Renzi è disposto a pagare". Leggi anche: Sallusti e CasaPound: "Chi se ne frega, vi spiego perché Grillo e Conte sono più fascisti di loro" Il direttore del Giornale non concepisce - con lui sono in tanti a interrogarsi in merito - come si possa fare affidamento sull'uomo che "sta mettendo la sua decisiva firma su una legge finanziaria che innalza la pressione fiscale e punisce la classe media, artigiani e commercianti oltre che i pensionati". E ancora: "C'è un detto - prosegue Sallusti nel suo editoriale - per mettere in guardia dai venditori di fumo che recita: 'Prima vedere moneta, poi dare cammello'. Siccome la moneta non c'è, io il mio cammello me lo tengo stretto". 

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