Tagliente

Feltri: "Il partito di Alfano si schianterà contro un muro di indifferenza"

Andrea Tempestini

Scettico da sempre sulla nuova Forza Italia, il fondatore di Libero, Vittorio Feltri, si mostra addirittura più scettico sul Nuovo centrodestra di Angelino Alfano. Su Il Giornale spiega, tranchant: "Quelli che se ne sono andati avevano paura di essere tagliati fuori dal governo (in futuro) e dalla politica tout court". Una questione di poltrone, dunque, avrebbe spinto Alfano allo strappo. E Feltri ricorda: "Se poi gli elettori sospettano che la scissione abbia come scopo la conservazione di una fettina di potere e annessi privilegi, guai: diventano vendicativi e puniscono". Badilate su Alfano - Il primo test sarà alle elezioni europee che si terranno in primavera. Per il direttore, "l'appuntamento consentirà di verificare la consistenza degli alfaniani, ammesso che costoro abbiano il coraggio - ai limiti della temerarietà - di partecipare alla competizione". Il tagliente Vittorio aggiunge: "L'istinto mi dice che il neonato partito si schianterà contro un muro di indifferenza, poiché il popolo dei cosiddetti (impropriamente) moderati preferirà continuare a dare il suffragio a Forza Italia piuttosto che all'inedita sigla dei fuoriusciti, la cui credibilità è minima". Un'altra badilata. La profezia - Feltri prosegue: "Chi abbandona un partito in difficoltà per fondarne un altro e andare in soccorso di un governo egemonizzato dalla sinistra non può pretenndere di essere votato in massa dagli elettori del centrodestra". E ancora: "I fuggiaschi non saranno traditori, ma non fanno bella figura". L'attacco sale di tono: "Anche uno sprovveduto intuisce che essi (gli alfaniani, ndr) sono animati dal desiderio di non rinunciare alla poltrona e che agiscono in sintonia con Palazzo Chigi e con il Quirinale". Infine l'ultima profezia: "Viene spontaneo pensare che anche nella presente circostanza tutto si concluderà con un patatrac".