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Sardine, Paolo Becchi: "Un fuoco di paglia che non farà male a Salvini, ma al Movimento 5 Stelle"

Giulio Bucchi
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Le sardine non sono pericolose per Matteo Salvini, ma per Luigi Di Maio. A sostenerlo, in un'intervista a LoSpecialeGiornale, è Paolo Becchi, editorialista di Libero e profondo conoscitore dell'universo grillino.   Leggi anche: "Datemi un attimo". Anche a DiMartedì demoliscono Santori, Mister Sardina "Se devo essere sincero mi sembrano tanto un grande fuoco di paglia. Tuttavia trovo siano un fenomeno interessante", spiega il professore, ideologo sovranista. "Solitamente questi movimenti nascono in antitesi a chi governa, mentre queste sardine si sviluppano come reazione contro chi si trova all'opposizione". Secondo Becchi "è come se il governo, che in questo momento è debolissimo, stia creando un movimento popolare che possa sostenerlo nonostante i suoi fallimenti". Un paracadute ideologico, ma soprattutto mediatico. "Non penso che si tratti di un'operazione in vitro - chiarisce Becchi -, ma poi è evidente come sia subito seguita la strumentalizzazione del fenomeno". Grazie alle sardine, infatti, stanno "oscurando la crisi dell'Ilva, il salvataggio di Alitalia, i problemi legati alle banche". Se mai Mattia Santori e compagni scenderanno in campo come partito politico, "il vero danno non lo farebbero a Salvini ma piuttosto ad un Movimento 5 Stelle in fase di disfacimento. L'elettorato della Lega non si sposterà mai in quella direzione. Gli scontenti dei 5 Stelle, che sono sempre di più, avrebbero invece una valida alternativa ed una nuova possibilità di esprimersi".  Il loro limite? "L'unico collante sembra essere l'anti-salvinismo. Proprio come ieri era l'anti-berlusconismo. Ecco quindi spiegati i messaggi antifascisti, antirazzisti, antinazionalisti. Per questo credo che saranno un fuoco di paglia, proprio perché dietro non c'è nulla. Mi sembra che l'unico motivo che favorisce tanta partecipazione è la volontà di manifestare contro Salvini soltanto perché nessun altro lo fa".

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