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Emilia Romagna, Becchi e la lettura sovranista del voto: "Referendum su Salvini, ha perso ma non è finita"

Giulio Bucchi
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L'azzardo di Matteo Salvini. È Paolo Becchi, su Twitter, a fornire la prima lettura "sovranista" delle elezioni regionali in Emilia Romagna. La spallata di Lucia Borgonzoni al governatore uscente Stefano Bonaccini, alla roccaforte rossa del Pd e al governo non è arrivata, ma guai a pensare che per Palazzo Chigi la tempesta sia già passata. Anzi, le turbolenze cominciano ora. "Trasformare le elezioni in Emilia in un referendum pro o contro Salvini poteva farlo vincere ma anche perdere", sottolinea l'editorialista di Libero. Leggi anche: "Perché dobbiamo scordarci le elezioni, in ogni caso". Becchi, cosa sapeva prima del voto Il confronto con Matteo Renzi, che ha seguito la stessa strada nel 2016 sul referendum costituzionale, però, non regge. L'allora premier scommise sulla propria persona, venendo di fatto travolto e falciato politicamente dalla propria arroganza. La scommessa di Salvini, viceversa, è programmatica e promette nuovi banchi di prova alle elezioni regionali dei prossimi mesi. "Ha perso - sottolinea Becchi in relazione al Capitano -, ma ha perso una battaglia, non la guerra. La rivoluzione sovranista continua. Uno scoglio non può arginare il mare". Trasformare le elezioni in Emilia in un referendum pro o contro Salvini poteva farlo vincere ma anche perdere. Ha perso, ma ha perso una battaglia, non la guerra. La rivoluzione sovranista continua. Uno scoglio non può arginare il mare.— Paolo Becchi (@pbecchi) January 27, 2020

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