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Alessandra Sardoni gelata da Gianni Cuperlo: "Se ci fosse Amadeus". Il Pd? Roba da Sanremo

Giulio Bucchi
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"Se ci fosse Amadeus". Se c'è una cosa che non manca a Gianni Cuperlo è l'autoironia. E in studio a Omnibus spiazza Alessandra Sardoni, che gli chiede conto del suo "siluramento" per le elezioni suppletive a Roma. Leggi anche: "La Lega non è fascista, Salvini sì". D'Alema, intervista-scandalo: ecco la "nuova sinistra" "Il Pd prima voleva candidare lei per il posto che è stato di Paolo Gentiloni, poi ha pensato a Federica Angeli, giornalista di Repubblica, e alla fine la scelta è caduta sul ministro dell'Economia Roberto Gualtieri. Le dispiace?". "Zingaretti aveva fatto il mio nome e mi ha fatto grande piacere, ma c'è stato un veto di Italia Viva. Parafrasando Amadeus: un funzionario di partito deve stare un passo indietro rispetto ad un ministro". Roba da Sanremo. Anzi, da operetta.

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