Veleno gratuito

Gelmini, Boncompagni la sfotte sul Fatto: "Firma con la croce, per lei Dante ha inventato l'olio"

Ignazio Stagno

Gianni Boncompagni ha un chiodo fisso: imparare l'arte dell'antiberlusconismo ed esercitarla a tutti costi sulle pagine de Il Fatto Quotdiano, tempio del veleno anti-Cav. Come Marco Travaglio fa quotidiananmente, anche Boncompagni mette nel mirino gli esponenti azzurri. Questa volta tocca a Mariastella Gelimini. Boncompagni per infangare l'ex ministro racconta un retroscena al quanto surreale: "La Gelmini essendo tuttora membro della Camera dei deputati, deve firmare spesso fogli che alcuni suoi colleghi di partito le presentano. In molti hanno notato che la Gelmini firma i fogli con una croce". Poi arriva l'ironia: "In tanti hanno pensato ad una forte passione cattolica, ma poi si è scoperto che in realtà la Gelmini è coltissima". Ecco la bordata finale: "Fin da piccola infatti ha sempre avuto una spiccata repulsione per la lettura tanto che ha sempre creduto che Dante fosse l'inventore dell'olio". Per restare in campo gastronomico, quello di Boncompagni è proprio spirito di patate.