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Larghe intese, la Rai sbatte la porta in faccia a Renzi

Il Pd del sindaco oscurato dai tg del servizio pubblico

Nicoletta Orlandi Posti
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Si infoltisce la schiera dei detrattori di Matteo Renzi reo di aver discusso con Silvio Berlusconi delle riforme. Adesso ci si mette anche viale Mazzini che pare non aver proprio digerito quell'incontro nella sede del Pd di largo del Nazareno. Dagoreport parla di piddini furibondi con le testate giornalistiche della Rai e di un dossier sempre più voluminoso di sgambetti, gaffe e penalizzazioni subiti in queste settimane dalle redazioni Rai che stanno mettendo da parte per consegnarlo al consegnare al presidente della commissione di Vigilanza Roberto Fico. Oltre che contro Rai Tre per via della puntata di "In mezz'ora" di ieri, in cui Lucia Annunziata ha dedicato quarantacinque minuti, e non i consueti trenta, a randellare Renzi reo di aver raggiunto l'accordo con Berlusconi con ospiti Eugenio Scalfari (che sosteneva come con il sindaco di Firenze il Pd non esiste più e che l'incontro ha resuscitato il Cav) e Angelino Alfano (che raccontava ai telespettatori che in realtà sulla legge elettorale ha vinto lui), i piddini ce l'hanno anche con il Tg1 (e in parte anche il Tg2). Il perché è presto detto: ritengono di essere stati oscurati sul caso De Girolamo. La ministra è andata in aula alla Camera per rispondere proprio all'interpellanza presentata dai deputati democrat di rito renziano, ma nei due servizi del Tg1 delle 20 sul caso il Pd è stato a malapena citato, "con una misera inquadratura", sottolinea Dagospia, "di Stefano Fassina e del "marito" Francesco Boccia. Il tg di Marione Orfeo (chi avrà cazziato per questa "gaffe"?) ha preferito mandare ben 4 sonori dei deputati del Movimento 5 stelle e di Sel, compreso il capogruppo Gennaro Migliore, lasciando desaparecido il Pd".

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