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Grillo: "Consultazioni? Non vado al Colle, è una presa per il c..."

Il leader pentastellato sostiene che "Letta e Renzie sono dei prestanome, marionette. Il Parlamento e lo stesso Governo sono un'illusione ottica e il Quirinale una monarchia"

Nicoletta Orlandi Posti
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Era quasi scontato che Beppe Grillo non salisse al Quirinale per le consultazioni che Giorgio Napolitano si appresta a fare prima di dare l'incarico per un nuovo governo al Matteo Renzi. Le manovre oscure del Colle, denunciate con tanto di impeachment, trovano conferma per il leader pentastellato nelle dimissioni di Enrico Letta e nell'investitura del sindaco di Firenze senza passare per il Parlamento. Sul post pubblicato questa mattina sul blog del Movimento Cinque Stelle è chiaro.  "Una immensa presa in giro" - "Chi ha eletto Renzie? 136 votanti della direzione  del pdexmenoelle sempre più simile al Pcus sovietico. Il partito decide, la nazione prende atto, la democrazia può attendere. Ora Napolitano darà via al rito delle consultazioni che dovrebbe per decenza risparmiarci", sottolinea il fondatore del M5S. E ancora: "Un'immensa presa per il culo, il Presidente a vita riceverà le  delegazioni dei partiti che rilasceranno all'uscita del Quirinale le solite frasi condite di ipocrisia ormai insopportabile. Se Al Capone ottenne il controllo del mercato degli alcoolici, Renzie otterrà quello delle nomine delle aziende di Stato, come Eni, Enel, Finmeccanica e Terna che scadono tra due mesi. Dei luoghi dove risiede il potere reale", dice ancora Grillo che spiega: "Letta e Renzie sono dei prestanome, utili a chi li ha sostenuti  e li sostiene. Marionette. Il Parlamento e lo stesso Governo sono  un'illusione ottica e il Quirinale una monarchia. Dall'esterno il cittadino assiste a una squallida lotta tra bande per il potere mentre 'nel fango affonda lo stivale dei maiali'", conclude Grillo. San Valentino - Il post si apre con un paragone: "Oggi, San Valentino, Capitan Findus Letta rassegna le sue dimissioni a Napolitano. C'è qualcosa di nuovo, anzi d'antico nell'aria, come nel 14 febbraio del 1929 a Chicago. Allora ci fu la strage degli irlandesi, nel 2014 quella dei lettiani, almeno di quei pochi che non si sono riconvertiti al nuovo padrone vendendogli anche il culo", scrive Grillo. "Il nuovo boss non è Al Capone, ma un carrierista senza  scrupoli, in arte Renzie, buon amico di Berlusconi, di Verdini e di gente che avrebbe fatto paura ai gangster del proibizionismo", prosegue il fondatore M5S. "Le sue credenziali sono ottime. Oltre ad essere  un bugiardo incallito, lo vogliono le banche, la Confindustria, De Benedetti, Scaroni, la finanza. Un perfetto uomo di sinistra. Non ci sarà alcuna discussione parlamentare". Renzi non eletto - "Letta non chiederà la fiducia, ma prenderà i suoi stracci e se ne andrà, licenziato come una serva da chi, nel suo partito, fino a ieri ne elogiava l'azione di governo. Al confronto del pdexmenoelle un nido di serpi è un luogo ameno. Napolitano sceglierà Renzie (e non è un capriccio) che non è parlamentare, che non si è mai candidato nel ruolo di presidente del Consiglio durante le elezioni. Lo farà, come lo ha fatto per Monti e per Letta, ignorando il Parlamento, la Costituzione e la volontà degli italiani per la terza volta". 

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